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Felipe Anderson, il gemello di Neymar

Dopo aver vinto tantissimo con il Santos, il brasiliano nel 2013 passa alla Lazio. Dopo un anno travagliato quest’anno Anderson con Pioli è esploso.
A cura di Alessio Morra
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I ragazzi del 1993 spopolano in Serie A. Due anni fa esplose Paul Pogba, mentre da qualche mese nel nostro campionato fa faville Felipe Anderson, nato a Brasilia esattamente un mese dopo il centrocampista della Juventus. Il centrocampista della Lazio è senza dubbio la grande rivelazione di questa stagione. Anderson giunto in Italia con la benedizione dell’amico Neymar dopo oltre un anno di apprendistato è sbocciato. I suoi gol sono tutti o quasi da dvdteca, la Lazio con lui è risorta e sogna in grande.

I trionfi con il Santos – A sei anni il piccolo Felipe inizia a giocare ufficialmente, dopo aver vestito le maglie di altre quattro squadre giovanili approda al Santos che lo fa esordire nel campionato brasiliano a diciassette anni. Felipe Anderson gioca nel miglior Santos degli ultimi quarantacinque anni. Al suo fianco c’è Neymar, che trascina il club che fu di Pelé sul tetto del SudAmerica. I ‘pesci’ di San Paolo infatti dopo aver vinto il campionato brasiliano conquistano la Libertadores nel 2011. Felipe è un giovanissimo e non dà un grandissimo contributo, ma partecipa fattivamente e a diciotto anni e mezzo ha già una bacheca ricca e colma. Al fianco di Neymar, da cui dice di aver imparato tantissimo, gioca moltissimo negli anni successivi in cui il Santos vince un altro titolo nazionale e la Recopa Sudamericana.

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Felipe firma con la Lazio – La Lazio lo acquista nel luglio del 2013. La prima annata italiana è molto travagliata. Gioca abbastanza, ma lo fa male. La stagione è complessa perché i biancocelesti cambiano allenatore, cambiano sistema di gioco e Anderson non riesce a trovare la giusta collocazione. Naturalmente c’è chi lo definisce un bidone, ma c’è anche chi ricorda che campionissimi come Maradona, Platini e Zidane hanno fatto molta fatica ad ambientarsi. Lotito volta pagina e prende Pioli, che inizia a lavorare su un 4-3-3 imbottito di centrocampisti di qualità, il brasiliano pian piano conquista spazio.

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L’esplosione con Pioli – Contro il Parma realizza il primo gol in Serie A. É l’inizio dell’esplosione. Anderson diventa letale. Nell’ultimo match del 2014 realizza una doppietta all’Inter. L’anno nuovo lo comincia con una partita da favola. Un gol splendido e due assist nella sfida con la Sampdoria di Mihajlovic. Poi arriva un infortunio. La ripresa è lenta. Ma quando ricarbura Felipe diventa l’uomo in più della squadra di Pioli, che con Anderson nel motore infila una serie di vittorie consecutive e si porta tra le prime tre del campionato. 9 gol finora realizzati dal ventiduenne che dimostra di avere un repertorio completo. Perché finora è riuscito a segnare in ogni modo. La stagione è ancora lunga, Felipe punta alla doppia cifra. La Lazio vuole la Coppa Italia e il secondo posto. Anderson recentemente ha rinnovato fino al 2020, ma Van Gaal vuole portarlo al Manchester United.

Seleçao – Finora il laziale è stato snobbato da Dunga, che difficilmente però potrà tenerlo ancora fuori. Felipe Anderson forse non viene ancora considerato pronto per la Selecao e per questo è stato convocato solo dal CT della Nazionale Olimpica, che si sta preparando scrupolosamente per Rio 2016. Il Brasile in casa vuole conquistare il primo oro olimpico nel calcio della propria storia e desidera ardentemente cancellare la tremenda delusione dell’ultimo Mondiale.

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