Cosa ha detto Federico Di Francesco: dal saluto (non) romano, allo sputo di Douglas Costa
Federico Di Francesco è tornato al centro delle storie del nostro calcio ancora una volta non per i suoi gesti sportivi e le sue indubbie qualità in campo ma per vicende che con il calcio giocato poco hanno che fare. Nell'ultimo caso, è stato vittima della ‘pazzia' di Douglas Costa in Juventus-Sassuolo che prima lo ha spintonato e poi gli ha sputato addosso, venendo espulso.
Già qualche anno fa, però, lo stesso giovane figlio d'arte era stato vittima di un altro fatto, con la maglia del Lanciano, in Serie B, quando venne accusato di aver festeggiato un suo gol con il saluto romano rivolto alla propria curva. Un gesto inqualificabile che scatenò critiche e ire nei suoi confronti, prima del conclusivo chiarimento.
La follia di Douglas. Oggi Di Francesco è la vittima. Il carnefice si chiama Douglas Costa, che ha perso la testa nel finale della gara della Juventus contro il Sassuolo. A risultato acquisito il centrocampista brasiliano ha avuto un feroce faccia a faccia con il giocatore del Sassuolo: prima una gomitata, poi una testata e infine uno sputo. Conseguenza? Espulsione diretta per il bianconero.
Punizione esemplare? Adesso Douglas Costa dovrà subire la decisione del Giudice Sportivo che potrebbe rifilargli anche 5 turni di stop forzato. Un giudizio senza appello per il centrocampista juventino, non come accadde allo stesso Di Francesco jr che un paio di stagioni fa riuscì a chiarirsi per un altro brutto gesto, questa volta commesso da lui stesso.
Il ‘saluto' romano. Si era nel 2016 e l'allora attaccante del Lanciano era stato accusato di aver fatto il saluto romano dopo un gol contro il Modena. Alcuni lo avevano accusato sottolineando che certe cose andavano lasciate fuori dal calcio e contro di lui si era scagliata l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), accusandolo pesantemente.
Le spiegazioni di Di Francesco. Poi, la spiegazione: quella fotografia riportata sui social e sui giornali era stata isolata come fotogramma preso da un video dell’esultanza, che voleva significare tutto tranne quello che è stato detto. Attraverso il suo profilo Facebook lo stesso Federico chiuse il caso rivolgendosi direttamente all’Ucei: "Non c’è nulla di più lontano, di quanto mi è stato ingiustamente attribuito, dalle mie convinzioni e dalla educazione che mi è stata impartita, ve lo assicuro. Ho tenuto solo a chiarire con voi, con una mia lettera personale il motivo del mio rammarico per il fatto che, pur senza reale ragione, vi siate sentiti offesi".
Scuse e silenzio. Allora, arrivarono le scuse e i chiarimenti. Tutto tornò alla serenità. Oggi difficile pensare che Douglas Costa possa fare marcia indietro. Il suo gesto di ‘follia' è rimasto immortalato dalle telecamere, non sarebbe nemmeno plausibile cercare di spiegarne i motivi, se non con il silenzio.