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Fantacalcio listone, consigli per l’asta: 10 garanzie imprescindibili

Tra le pieghe del listone del fantacalcio, abbiamo selezionato le garanzie in grado di far compiere un’inevitabile salto di qualità a qualsiasi squadra: tasselli importanti che possono compensare qualche chiamata meno sicura, o più spregiudicata.
A cura di Mirko Cafaro
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Proseguiamo nel nostro cammino di avvicinamento alla prima asta del fantacalcio. Lo studio del listone (ecco ruoli e principali quotazioni) è attualmente in corso e tra le pieghe dello stesso si possono individuare occasioni importanti, possibili sorprese (qui le 10 scommesse da tenere d'occhio), assolute certezze da inserire sempre in numero adeguato all'interno di qualsiasi squadra, anche le più spregiudicate.

Proprio su quest'ultimi vogliamo soffermarci oggi. Le garanzie in grado di far compiere un'inevitabile salto di qualità: tasselli importanti che possono compensare qualche chiamata meno sicura. Segnaliamo subito che, nella maggior parte dei casi, abbiamo evitato i giocatori il cui rendimento è pressoché conclamato, provando a segnalarvi elementi che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero garantire anche un buon rapporto qualità-prezzo.

Acerbi (Lazio)

L'ex Sassuolo può essere considerato l'uomo che visse due volte. Ci sono due Acerbi: quello pre e quello post tumore. Il post parla di un giocatore di una continuità disarmante, capace in neroverde di non saltare neanche una partita guidando la retroguardia anche dopo la partenza dell'esperto compagno Cannavaro. Poco reclamizzato, approda alla Lazio per un nuovo salto di qualità: deve sostituire De Vrij e ha tutte le qualità per non sfigurare.

Sirigu (Torino)

Il rientro in Italia del portiere di origini sarde si è rivelato una scelta vincente. Un colpo targato Cairo, che ha permesso ai granata di assicurarsi un estremo difensore affidabile, con esperienza d'alti livelli e anche di respiro europeo, nonché con una voglia matta di riprendersi la Nazionale. Non bastassero le valutazioni, c'è anche il conforto dei numeri: per media voto (6.36) è stato secondo solo ad Alisson, buona anche la sua fantamedia di 5.36 che lo piazza comunque in top 10.

NKoulou (Torino)

Altro acquisto indovinato del tandem Cairo-Petrachi. A lungo inseguito dal nostro calcio, si è inserito alla perfezione nei meccanismi della serie A, in virtù di un fisico prestante con il quale a coniugare solidità in marcatura, al cospetto però di una buona tecnica di base che gli permette anche di far partire l'azione dalle retrovie. Lo scorso anno ha saltato una sola partita mettendo insieme 6.07 di media, 6.18 di fantamedia, 2 gol, a fronte di appena 4 gialli.

Pezzella (Fiorentina)

L'argentino della Fiorentina ha strappato applausi nella sua stagione di esordio in Italia. Difensore attento, abile in marcatura e bravo di testa. Ha saputo tenere unita la squadra anche dopo la tragedia di Astori, raccogliendo la pesante eredità di leader della retroguardia. Molto continuo, ha collezionato una media del 6 e una fantamedia di poco inferiore. A volergli trovare un difetto, subisce troppi cartellini (12).

Berisha (Atalanta)

Il portiere albanese, per cui stravede Gasperini, si prepara ad affrontare un'altra stagione a suo modo: pochi fronzoli e tanta concretezza. Giocatore poco appariscente, preciso tra i pali, capace di guidare il reparto e abile anche nei momenti di sbandamento della difesa a tenere la barra a dritta. Interessanti anche le cifra della sua ultima stagione: 6.13 di media e 5.13 di fantamedia.

Zapata (Atalanta)

Alla quarta maglia da quando è in Italia (Napoli, Udinese e Sampdoria), può definirsi ormai ampiamente integrato nel nostro calcio. Attaccante di stazza, ma anche dotato di grande velocità e abilità con il pallone tra i piedi. Per il secondo anno di fila è andato in doppia cifra senza battere i rigori (11 con la Sampdoria, dopo i 10 dell'anno prima a Udine) e a Bergamo potrebbe trovare il contesto ideale per esaltarsi con al fianco Gomez e Ilicic.

Barzagli (Juventus)

Per molti fantallenatori (compreso chi vi scrive) è un feticcio irrinunciabile. L'ultimo esponente della vecchia scuola dei difensori italiani, uno dei pochi campioni del mondo 2006 ancora in attività. Alla Juventus non parte più in prima fila, a maggior ragione dopo il ritorno di Bonucci, ma la sua ventina di presenze di qualità le garantisce ogni anno. Nell'ultimo torneo sono state proprio 20 con l'abbonamento alla sufficienza (6.02 la media).

Praet (Sampdoria)

Il belga dai piedi buoni, che si incaponiva a giocare da trequartista, si è finalmente convinto a seguire i dettami del suo tecnico Giampaolo. La trasformazione in mezz'ala si è completata lo scorso anno con evidenti benefici per il gioco della Sampdoria e per lui. Dopo una stagione di rodaggio quest'anno può fare la differenza.

Zielinski (Napoli)

Sarri lo utilizzava da dodicesimo uomo: il primo cambio di quasi ogni partita, utile a modificare i ritmi di gioco, regalare imprevedibilità dalla metà campo in su, cercare qualche soluzione dalla distanza. Con Ancelotti la musica potrebbe cambiare e lui trovare maggiore continuità di impiego da titolare.

Pavoletti (Cagliari)

È stato l'acquisto più costoso nella storia del Cagliari, ma i ritorni dell'investimento sono sati immediati. L'attaccante ex Genoa e Napoli ha griffato la sua prima stagione sull'isola con una doppia cifra (11) che ha contribuito alla salvezza dei rossoblù. L'accresciuta conoscenza con i compagni non potrà che giovargli.

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