Fallimento Parma, il giudice autorizza la trattativa privata
Non è ancora detta l'ultima parola sulla vicenda Parma. Dopo l'ennesima fumata grigia scaturita dall'ultima seduta dell'asta fallimentare (nella busta c'era solo una manifestazione d'interesse e non un'offerta legalmente accettabile) sembrava che la retrocessione nei Dilettanti fisse inevitabile, invece c'è ancora qualche possibilità che gli emiliani ripartano dalla Serie B. In seguito all'incontro con i curatori fallimentari e il collegio dei creditori, il giudice Pietro Rogato ha autorizzatolo svolgimento della trattativa privata per la vendita del club. Tre giorni di tempo (a partire da mercoledì 10 fino a venerdì 12) per consentire a chiunque fosse interessato a rilevare le sorti della società di farsi avanti e mettere sul piatto offerta concreta e opportune garanzie di solvibilità senza le quali non vi può essere un futuro, dare seguito al passaggio di consegne ed evitare la triste, quanto dura, cancellazione del titolo dai professionisti.
Il comunicato del Parma. In data odierna il Giudice Delegato dott. Pietro Rogato, con il parere favorevole del comitato dei creditori, ha autorizzato i curatori fallimentari dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto a procedere a trattative con gli interessati all’acquisto della azienda sportiva del Parma FC S.p.A. Al fine di verificare l’affidabilità degli interlocutori e la serietà del loro interesse il Giudice Delegato ha altresì disposto che entro il prossimo venerdì 12 giugno i soggetti interessati – pena la non ammissione alla trattativa – dovranno indicare esplicitamente gli effettivi titolari del capitale sociale e i requisiti di onorabilità degli amministratori della società acquirente. Tali informazioni erano già richieste dal Disciplinare di Gara per i tentativi di vendita precedenti. Entro lo stesso termine del 12 giugno p.v. i soggetti interessati alla trattativa dovranno versare un deposito cauzionale non inferiore ad euro 900.000,00 così come già previsto dal Disciplinare di Gara per la procedura di vendita tenutasi lo scorso 9 giugno. Tale deposito cauzionale sarà restituito non appena la trattativa si interrompa o l’operazione risulti non più fattibile.