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Parma, asta fallimentare: in busta nessuna richiesta d’acquisto, torna lo spettro della D

Un plico depositato nello studio notarile sembrava fugare il fallimento del club ed evitare che sprofondasse tra i Dilettanti. Nel pomeriggio l’apertura della busta: solo una manifestazione d’interesse “non conforme a quanto previsto dal Disciplinare di Gara e non corredata da cauzione, a firma delle società VIRIS S.p.A. e Unigasket S.p.A.”
A cura di Maurizio De Santis
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Altro che fumata bianca, il futuro del Parma è nero come la caliggine. "Solo una manifestazione di interesse nella busta consegnata al notaio", le parole dei curatori fallimentari gelano il sangue nelle vene a tesserati, dipendenti e tifosi che speravano nella risoluzione positiva della vicenda. Fiducia che era racchiusa nella busta chiusa consegnata al notaio Almansi a Mezzogiorno (entro la scadenza prevista) e nella quale si credeva fosse contenuta l'offerta per rilevare la società nell'ultimo giorno utile sancito per l'asta fallimentare ed evitare che il blasone emiliano finisse nei Dilettanti. Cinque milioni di euro (4.5 secondo l'ultima quotazione legale) come base per la transazione, altri ventisei per sanare i debiti che il nuovo proprietario avrebbe dovuto pagare permettendo così ai ducali di ripartire dalla Serie B dopo la retrocessione avvenuta sul campo al termine della stagione conclusa tra mille difficoltà e grazie al ‘salvagente' della Federazione. Il tracollo del titolo sportivo non è stato evitato, adesso servirà ricostruire il club dalle fondamenta dopo la gestione Ghirardi e l'interregno avventuroso di Mainenti, poi finito sotto inchiesta della Procura.

L'apertura della busta fa cadere ogni illusione. "I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto, ed il notaio Giulio Almansi, designato dal Giudice Delegato a sovrintendere alle operazioni di vendita competitiva – si legge ancora nella nota -, comunicano che la busta pervenuta entro le ore 12.00 di oggi non contiene alcuna offerta d’acquisto dell’azienda sportiva del Parma FC. La comunicazione pervenuta consiste in una manifestazione d’interesse non conforme a quanto previsto dal Disciplinare di Gara e non corredata da cauzione, a firma delle società VIRIS S.p.A. e Unigasket S.p.A. Tale manifestazione d’interesse, unitamente alle altre comunicazioni ricevute dai curatori nella mattinata odierna, saranno sottoposte all’attenzione del Comitato dei Creditori e del Giudice Delegato nella giornata di domani, affinché vengano prese le opportune determinazioni".

Il primo comunicato del Parma. "I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto, comunicano che alle ore 12.00 di oggi 9 giugno 2015 risulta presentata al notaio Giulio Almansi, designato dal Giudice Delegato a sovrintendere alle operazioni di vendita competitiva dell’azienda sportiva del Parma FC, un’offerta in plico sigillato. Nel pomeriggio di oggi i curatori e il notaio procederanno all’apertura del plico per verificarne il contenuto e la conformità al Disciplinare di Gara appositamente predisposto per la vendita dell’azienda sportiva, per poi riferire al Comitato dei creditori e al Giudice Delegato sull’esito della procedura di vendita".

Secondo indiscrezioni a presentarsi nello studio notarile sarebbe stato Giovanni Corrado, in qualità di rappresentante della cordata che fa capo al padre Giuseppe, presidente ed amministratore delegato di ‘The Space Cinema'. Giuseppe Corrado vive a Parma ed è stato dirigente di Olivetti, Fiat, Barilla e Mediaset. Nella nuova esperienza sembrava non dovesse essere solo e affiancato da altri imprenditori ed esponenti finanziari di cui, al momento, non si conoscono i nomi. Nei giorni scorsi, tra le cordate che avevano manifestato interesse a rilevare il Parma – oltre alla proposta di azionariato popolare – c'era stata anche quella di Mike Piazza, ex stella della Mls di baseball.

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