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FA Cup, il veleno di Mourinho: “Contro chi difende in 9 non si può sempre vincere”

Lo Special One pochi istanti dopo l’abbraccio pubblico con Antonio Conte a fine finale di Wembley, non ha risparmiato le solite frecciate al collega, ‘reo’ di non aver giocato la partita: “Se c’era una squadra che meritava, quella era la mia. Ci mancavano in avanti Lukaku e Fellaini ma con chi si difende in 9…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Nemmeno il tempo di permettere alla foto dell'abbraccio con Conte di fare il giro del web che Josè Mourinho ha subito rinverdito la sua fama di nemico numero uno di colleghi e avversari. Con dichiarazioni che riaprono il contenzioso con il Chelsea ma soprattutto con Antonio Conte, il tecnico italiano che è riuscito ad avere la meglio nella finale di Wembley in FA Cup.

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E' difficile accettare di perdere, soprattutto per Josè Mourinho che non accetta di essere secondo a nessuno, figuriamoci nel momento in cui nell'unica finale a disposizione per non restare senza titoli, si ritrova a dover lasciare spazio ad uno dei ‘nemici' dichiarati da sempre come Antonio Conte.

L'analisi tattica. Le parole nel dopo gara, infatti, non lasciano molto spazio a interpretazioni particolari. Poche frasi, diritte al punto, a colpire il bersaglio al quale non si dà nemmeno l'onore delle armi: "Ci e' mancata un po' di fortuna in determinate occasioni, un po' piu' di costanza in altre situazioni e piu' presenza in area, che ci e' mancata senza Lukaku e Fellaini". Un'analisi sulla partita, persa di misura, per il gol su rigore segnato da Hazard nel primo tempo.

Difendere in 9. Poi, però, ecco la classica stilettata che tocca il nervo scoperto e svela lo Special One vecchio stampo, che sentendo il rumore dei nemici prova ad alzare l'asticella e gonfiare il petto: "Contro una squadra che difende con nove giocatori devi averla, abbiamo provato di tutto. Sono curioso di sapere cosa avrebbero detto i miei amici opinionisti se avessimo giocato come il Chelsea. Oggi eravamo noi a meritare di vincere".

La mossa vincente di Conte. Vero? In parte. Perché se il Manchester United ha creato di più rispetto al Chelsea, i red devils lo hanno fatto unicamente una volta passati in svantaggio e provando a giocarsi le chance con la forza dei nervi più che con quella della ragione. Mourinho non ha sbagliato formazione perché aveva gli uomini quasi contati ma si è ritrovato davanti se stesso, perché la scelta vincente di Conte è stata quella di plasmare i Blues a somiglianza dello United.

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