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Everton, la vittoria più bella è la donazione per il piccolo Bradley

La tripletta di Lukaku ha acceso l’entusiamo dei tifosi ma a scaldare il cuore è la catena di solidarietà e beneficenza scattata per il piccolo tifoso del Sunderland gravemente ammalato e bisognoso di cure molto costose.
A cura di Maurizio De Santis
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La tripletta di Lukaku e la bella vittoria conquistata nel posticipo di Premier League sono nulla rispetto a un altro successo, il più bello, che i Toffees hanno ottenuto fuori dal campo. Niente punti in ballo, oggetto della prova di solidarietà da parte del club è la vita di un bambino – Bradley Lowery – tifoso del Sunderland e gravemente ammalato. Una brutta patologia, il cancro, sta consumando poco alla volta i sogni di un ragazzino che ha solo cinque anni e dal 2013 sta conducendo la battaglia più difficile, quella per la vita, contro un neuroblastoma che ha aggredito la sua infanzia.

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Lunedì sera in campo c'era anche lui, il piccolo Brad: sorridente, ha stretto la mano a Jermaine Defoe; indossava la divisa del Sunderland e accanto a quei ‘giganti' non aveva paura, sembrava aver dimenticato ogni cosa. I ‘Black Cats' hanno perso, sovrastati dalla vena realizzativa del bomber belga che piace a mezza Europa (dalla Juventus al Chelsea di Conte, tante le squadre che lo avevano messo nel mirino), ma al di là del risultato c'è un dato che riscalda il cuore e riverbera impressioni positive, esempi da seguire: anzitutto, la gioia di quel bimbo che negli occhi aveva una luce diversa; poi la donazione di 200 mila sterline (circa 236 mila in euro) alla famiglia del piccolo perché ne disponga per le cure.

La somma raccolta servirà a coprire parte della cifra necessaria per la terapia (700 mila sterline, 820 mila euro e rotti in euro) alla quale il bimbo si sottoporrà nella speranza che il viaggio negli Stati Uniti (lì si recherà la famiglia per assicurare la giusta assistenza al figlioletto) porti buone notizie. L'Everton, però, non si è limitato a quella donazione: perché la raccolta di fondi possa essere più cospicua ha messo anche all'asta la maglia della partita autografata da tutta la squadra. I proventi andranno a far cumulo con quel ‘gruzzoletto' devoluto ai genitori. Per aiutare Braldey è stata avviata una campagna di solidarietà sui social network: esistomo un sito internet (http://bradleylowerysfight.org.uk/), un account Twitter, un profilo Instagram e la pagina Facebook per stabilire un contatto e dare un aiuto concreto al ragazzino.

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