Evasione fiscale, Ronaldo in aula il 31 luglio. Nei guai anche José Mourinho
Messi, Cristiano Ronaldo e adesso José Mourinho. Il Fisco spagnolo non concede tregua alle star del calcio internazionale. L'argentino è stato processato e condannato ma se l'è cavata con un'ammenda poiché la pena comminata il 24 maggio scorso (21 mesi) era inferiore ai 2 anni e gli ha consentito di evitare il carcere. Quanto a CR7 e allo Special One sono appena all'inizio della propria disavventura con l'Agenzia delle Entrate: la stella portoghese sembra intenzionata a intraprendere una battaglia legale per dimostrare la propria innocenza rispetto alle accuse di (presunta) evasione che, in qualità di indagato, lo vedranno comparire il prossimo 31 luglio (ore 11, come rivelato da El Confidencial) davanti alla Corte istruttoria numero uno di Pozuelo de Alarcón, a Madrid.
La stella del Real è chiamata a rispondere dei 14.7 milioni d'imposte non versate nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014. Tre anni durante i quali – secondo la versione degli inquirenti – si sarebbe servito di alcune società off-shore create nel 2010 per occultare i redditi generati in Spagna dai suoi diritti di immagine. Ronaldo e i suoi legali finora hanno respinto ogni addebito, il calciatore s'è detto addirittura indignato per quanto accaduto fino a ipotizzare un suo addio alla Spagna e ai blancos. Cosa rischia? Una multa di circa 28 milioni e, nella peggiore delle ipotesi, fino a 7 anni di carcere.
Nei guai adesso rischia di finirci anche l'ex allenatore del Real Madrid, José Mourinho. Il Fisco iberico non concede sconti nemmeno a un tecnico ‘speciale' come il portoghese: in base a quanto raccolto da El Pais il Procuratore Provinciale di Madrid ha presentato una denuncia contro il manager lusitano per evasione fiscale. L'attuale ‘mister' del Manchester United non avrebbe pagato l'Irpef nel 2011 e nel 2012 per un valore di circa 3.304.670 milioni di euro. Come per Cristiano Ronaldo, anche nel caso di Mourinho secondo gli inquirenti una struttura aziendale avrebbe provato a occultare gli introiti ricavati dai diritti d'immagine.