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Eva Carneiro rifiuta 1,5 milioni dal Chelsea e porta Mou in tribunale

La dottoressa, licenziata ad agosto dai Blues dopo la lite col tecnico, dice no al risarcimento proposto dal club. Mourinho dovrà presentarsi davanti al giudice e dovrà rispondere degli insulti alla Carneiro.
A cura di Alessio Morra
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José Mourinho ha voltato pagina firmando con il Manchester United, ma ciò che è avvenuto nei mesi scorsi al Chelsea con Eva Carneiro non si è cancellato con l’addio del portoghese ai ‘Blues’. La guerra infatti tra l’ex medico dei londinesi e il tecnico continua. La Carneiro ha respinto la proposta di risarcimento di 1,2 milioni di sterline (al cambio attuale 1,5 milioni di euro) effettuata dal Chelsea nell’ambito della causa intentata dall’ex medico al club inglese davanti al London South Employment Tribuinal di Croydon. Mary O’Rourke, l’avvocato della dottoressa, ha chiesto al tecnico portoghese, a cui la Carneiro ha fatto causa anche per discriminazione, di venire a deporre in tribunale. Secondo la BBC il processo andrà avanti almeno una decina di giorni e presto anche Mourinho dovrà presentarsi in aula nel Tribunale del Lavoro di Londra Sud a Croydon, perché all’epoca proprio lui chiese l’allontanamento della dottoressa dalla prima squadra,. Dunque la Carneiro non molla e Mou prima di iniziare la sua avventura con i Red Devils dovrà effettuare uno scomodo passaggio in tribunale.

I fatti – La Carneiro, che negli anni è divetnata popolare per la sua avvenenza, lo scorso anno poche settimane dopo la prima partita del campionato fu licenziata dal club di Abramovich dopo essere stata criticata da Mourinho, a causa di un suo intervento in campo non concordato per assistere Eden Hazard nella sfida con lo Swansea. La dottoressa adesso vuole anche che lo Special chiarisca un’espressione tutt’altro che oxfordiana: ‘filha de puta’ proferita proprio durante quella partita. Mou recentemente ha fatto pervenire una dichiarazione in cui spiega: “quella frase la uso spesso, tutti i giocatori lo sanno. Non c’è una connotazione sessista, nel calcio vengono usate tante parolacce”. Inoltre il tecnico ha ricordato come anche Fabregas abbia usato in quello stesso incontro quella frase, in spagnolo, dopo un fallo subito da un suo compagno: “Io e Cesc parliamo bene inglese ma durante una partita capita di dire una parolaccia nella nostra madre lingua. Quando l’ho detta Eva non era in campo”. Ma per la dottoressa quell’insulto era rivolto a lei e così si è passati anche in questo caso alle vie legali. Adesso vedremo se i due protagonisti di questa vicenda davvero si incontreranno in tribunale.

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