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Euro2016, Belgio-flop di Wilmots: Hazard, De Bruyne, Lukaku le stelle stanno a guardare

I Diavoli Rossi di Wilmots avrebbero dovuto essere protagonisti di un Europeo che li ha visti solo in una occasione mettere in mostra tutte le qualità tecniche a disposizione: contro l’Irlanda. Troppo poco per una nazionale che aveva in rosa Hazard, Lukaku, Witsel, De Bruyne, Nainggolan, Mertens, Fellaini. L’eliminazione contro il piccolo Galles è stato un totale fallimento tecnico.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una stella cadente. Il Belgio di Wilmots aveva iniziato malissimo questo Europeo e lo ha finito nel modo peggiore. Uscendo mestamente contro il Galles che ha dato una lezione di carattere e volontà ai diavoli rossi infarciti di talento. Il 3-1 contro la squadra di Coleman è il segno di un Euro2016 dove non sempre e solo vincono i più forti ma le squadre con maggior carattere e personalità. Il divario tecnico con i gallesi era evidente, tanto che la partita sembrava scritta. Come con l'Italia. E invece la prima squadra del ranking saluta la Francia dopo i sogni di gloria e di speranza che erano nati con le due vittorie contro Irlanda e Svezia.

Parata di stelle – Un flop che dovrà far riflettere perché se si mettono in fila gli undici titolari del Belgio e gran parte della panchina a disposizione di Wilmots, difficilmente ad oggi si può trovare effettivamente una nazionale con lo stesso tasso tecnico a disposizione. Courtois, Lukaku, Hazard, De Bruyne, Nainggolan, Witsel, Mertens, Fellaini. In ordine sparso sono le (tante) stelle che avrebbero dovuto brillare nelle notti francesi. E invece si sono rivelate semplici meteoriti, piccole comete destinate a passare e non lasciare traccia.

Da Eder a Vokes – Contro l'Italia si era capito che l'approccio a Euro2016 era stato sbagliato. Gli Azzurri avrebbero dovuto pagare pegno e invece hanno saputo gestire il divario tecnico a loro svantaggio con il carattere e la personalità di chi in campo sapeva di dover mettere qualcosa in più rispetto all'avversario. Alla fine è andata come sappiamo, con il 2-0 azzurro e la prima magia di Conte. Per il Belgio una scossa importante, che ha permesso poi alla nazionale di Wilmots di rialzare la testa con la Svezia di Ibra ma soprattutto con l'Irlanda dove ha saputo mettere in mostra tutti i suoi pezzi migliori.

Occasione perduta – Il secondo posto nel girone sembrava aver spianato nuovamente la strada al Belgio finito dalla parte giusta di un tabellone insieme a Portogallo, Polonia, Galles mentre dall'altra parte si parla francese, inglese, spagnolo, italiano e soprattutto tedesco. Una mano amica del destino che però Wilmots non ha saputo sfruttare. Se con Irlanda e Svezia sembrava che finalmente i suoi ragazzi avessero ripreso fiducia nei loro (immensi) mezzi, con il Galles hanno ripetuto l'errore capitale visto con gli Azzurri: specchiarsi troppo nei propri pregi.

Gli errori di Wilmots – Un fallimento tecnico dal quale non si è salvato nessuno. Eden Hazard, capitano e leader ha brillato di luce propria senza illuminare i compagni. Ha fatto splendidamente bene contro l'Irlanda ma prima e dopo è sembrato una semplice lucciola ad intermittenza. Spiegando all'Europa perché con Mourinho e con il Chelsea non abbia impressionato in stagione. Peggio di lui però ha fatto De Bruyne, mai al centro della manovra, sempre cercato dai compagni ma mai trovato. E quando ha avuto le palle giuste per fare la differenza le ha sbagliate tutte. Negativo, come Lukaku, anch'egli esploso contro gli irlandesi ma ingolfatosi con i gallesi dove ha sbagliato almeno tre palle gol facilissime. Infine male anche la difesa dove si è salvato il povero Courtois autore comunque di grandi parate anche laddove il Belgio è naufragato, salvando se non quello nazionale almeno il proprio onore.

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