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Estasi Atletico Madrid, Simeone cancella i marziani e conquista la semifinale

In un Calderon strapieno, l’Atletico Madrid ha battuto il Barcellona e conquistato una semifinale storica. Diego Simeone, con questa vittoria, entra nell’olimpo dei grandi tecnici europei e sogna Lisbona.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo le emozioni di Dortmund e Londra, la Champions League ha dato spettacolo con altre due sfide imperdibili: quella di Monaco, tra i campioni d'Europa del Bayern ed il Manchester United e quella del Vicente Calderon tra Atletico Madrid e Barcellona. E' stato il derby di Spagna a focalizzare le attenzioni di tutti gli appassionati. Colchoneros e Blaugrana, messa da parte, per una notte, la corsa al titolo nella Liga, hanno entusiasmato con novanta minuti elettrizzanti che, alla fine, hanno regalato la storica semifinale ai ragazzi di Diego Simeone. Il pareggio del Bernabeu era stato solo l'antipasto di ciò che si è visto in campo nella serata di Madrid. Com'era prevedibile, i padroni di casa sono partiti con il piede sull'acceleratore e, in 20 minuti, hanno costruito la qualificazione e messo sotto (come mai si era visto) lo squadrone catalano. Una furia agonistica e un'intensità che ha ricordato il miglior Milan di Arrigo Sacchi e che ha prodotto il gol di Koke e ben tre "legni".

La grinta del "Cholo" – Senza Diego Costa e Arda Turan, Diego Simeone ha proposto il solito Atletico: squadra ultra compatta, grande movimento senza palla ed un pressing forsennato che ha messo il "bavaglio" al Tiki Taka del Barcellona che, comunque, ha avuto un paio di buone occasioni per portare la sfida ai supplementari. Dopo quattro pareggi (tra Liga, Supercoppa di Spagna e Champions), la notte di Madrid ha così sorriso ai padroni di casa che, nella ripresa, hanno saputo difendere con ordine e grinta l'assalto di un Barcellona farcito di attaccanti. Davanti ad uno stadio impazzito di gioia, l'Atletico ha così cancellato lo squadrone catalano e festeggiato una semifinale storica e attesa da 40 anni: traguardo raggiunto meritatamente, dopo un primo quarto perfetto (decisivo il gol realizzato al Camp Nou) e un cammino europeo straordinario (8 vittorie e 2 pareggi, in questa edizione di Champions League).

Il pianto blaugrana – Peggior serata non poteva esserci per i tifosi del Barcellona. Dopo aver visto passare (a fatica) l'odiato Real Madrid, è arrivata anche la batosta del "Calderon" che ridimensiona il fenomenale undici di Tata Martino e rischia di "zavorrarlo" nella splendida corsa a tre per il titolo di "Campeon" nella Liga. Se Barcellona piange, Madrid gode e non crede ai propri occhi. Con la reale possibilità di un ulteriore derby (questa volta cittadino) con Cristiano Ronaldo e compagni, Diego Simeone si gusta la sua serata magica: novanta minuti che hanno definitivamente consacrato la sua squadra ed il gioco che l'ex centrocampista di Inter e Lazio ha saputo dargli in questi anni. Il tecnico dei Colchoneros è entrato, di diritto, nell'olimpo dei grandi allenatori e, sulla strada che porta a Lisbona, avrà l'occasione di guardare negli occhi (senza abbassare lo sguardo) il "gotha" della panchina continentale. Con Mourinho, Guardiola e Ancelotti, Simeone si gioca il trofeo europeo più prestigioso. Due spagnole, una inglese e una tedesca: il calcio continentale è affar loro. All'Italia del calcio non resta che guardare con invidia e sognare tempi migliori.

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