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Esonero Mihajlovic, ultime news: Milan a Capello o a Lippi-Brocchi

Milan, ultimissime notizie su Mihajlovic: esonero subito o addio a fine stagione: il futuro è segnato, salvo miracoli.
A cura di Maurizio De Santis
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Comunque vada rischia di essere un insuccesso. Mihajlovic ha il destino segnato, è solo questione di tempo. Sia sabato sera contro la Roma oppure a fine campionato il tecnico serbo (già) non è più allenatore del Milan. Condurre in porto la stagione e salvarla può essere il bonus da spendere in previsione di una nuova avventura lontano da San Siro. A Sinisa servirà una seconda parte di campionato davvero miracolosa per convincere il presidente Berlusconi ad avere in panchina un allenatore unto dal Signore piuttosto che un tecnico che ragiona di Leoni per agnelli mentre la squadra arranca lontano dall'Europa. Una campagna acquisti sontuosa non è bastata a dare un'anima al ‘diavolo', a ripartire in prima fila rispetto ai proclami di battaglia, alle citazioni dotte e agli slogan tanto cari al serbo. Niente proseliti, solo bordate di fischi e diffidenza: è questo il corredo accessorio dell'ex Samp che non era piaciuto nemmeno a De Laurentiis del Napoli. All'uomo forte il patron partenopeo ha preferito quello tutto d'un pezzo cresciuto in provincia facendo gavetta dura, capace di parlare al cuore e alla testa dei giocatori.

All'uomo forte – che non incanta e nemmeno vince – lo stesso Berlusconi preferisce soluzioni alternative. L'accoppiata Brocchi (attualmente al timone della Primavera), Lippi è suggestiva e rappresenta al momento la pista più praticabile, la soluzione che ha preso piede nelle ultime ore. Ma c'è un altro nome segnato in cima alla lista di gradimento del numero uno rossonero: si tratta di Fabio Capello, il friulano che negli Anni Novanta aggiunse un po' di trofei alla bacheca del Milan: 5 scudetti, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 3 Supercoppe Italiane. Indizi che l'ex ct dell'Inghilterra e della Russia possa sbarcare a Milanello arrivano anche dalla Cina: alla Federazione della ‘grande muraglia' il tecnico ha detto no rispetto all'offerta di accomodarsi sulla panchina della nazionale. Motivo? Avere le mani libere per stringerla, eventualmente, a quella del presidente, sancire l'accordo e tornare al capezzale del Milan.

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