Enzo Bearzot è morto: le delusioni dopo la vittoria del mondiale nel 1982
Gravissimo lutto nel mondo del calcio: Enzo Bearzot è morto all'età di 83 anni, dopo aver portato la nazionale italiana alla vittoria dei Mondiali nel 1982 dopo quasi 44 anni d'astinenza. Le vittorie del C.T. azzurro, purtroppo, furono culminate da un post-mondiale piuttosto triste, complice anche una sorta di "indigestione da successi" da parte dei giocatori azzurri, con una mancata qualificazioni agli Europei del 1984 che, all'epoca, ebbe del clamoroso.
In merito a tale debacle si parlò di un calo mentale da parte dei calciatori della nazionale, ormai sazi e satolli dell'incredibile vittoria del "Mundial" ispanico, ma in realtà un successo di tale portata era d'attribuire, con tutta probabilità, alla prossima fine di un ciclo da cui ripartire con un entusiasmo che all'epoca mancava. Ed ecco crearsi il solito parallelismo tra corsi e ricorsi storici: anche le recenti delusioni ai Mondiali in Sudafrica hanno rappresentato la fine impietosa di un ciclo, pronto a riaprirsi con una nuova generazione di campioni.
Nei mondiali del 1986, purtroppo per Bearzot, le cocenti delusioni non finirono di certo: dopo un girone eliminatorio piuttosto preoccupante, culminato con una sola vittoria contro la cenerentola "Corea del Sud" e due pareggi fiacchi contro Bulgaria ed Argentina, gli ottavi di finale videro la caduta di Bearzot e dell'Italia tutta, ai danni della Francia di Michael Platini. In seguito a quella sconfitta e alle successive polemiche ricevute, Bearzot decise di dimettersi dalla carica di C.T. azzurro, anticipando la fine del suo ciclo di ben 4 anni.