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Engelbrecht in campo col defibrillatore, segna un gol da favola

Vivo per miracolo, Daniel Engelbrecht, 24 anni, ha rischiato di morire per un problema cardiaco. Dopo quattro operazioni al cuore, gli hanno applicato sotto pelle un defibrillatore. E’ tornato a giocare il 22 novembre scorso, adesso la gioia del primo gol dopo la disperazione. Esulta e mostra la maglia: “Nulla è impossibile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un anno e mezzo fa Engelbrecht ha rischiato di morire, ieri è tornato al gol. Quello decisivo per la vittoria che mancava da un po'. Quello che per Daniel ha un sapore particolare. Attimi di gioia ed emozione, in un frazione di secondi ha azionato il rewind dei ricordi: un viaggio a ritroso nel tempo che può ancora raccontare… Il suo cuore fece cilecca in campo (gioca nello Stuttgarter Kickers, terza serie tedesca) e lui crollò a terra di colpo. Si salvò per miracolo, grazie ai soccorsi tempestivi (venne rianimato sul terreno di gioco) e al trasporto immediato in ospedale. Gli diagnosticarono una grave infiammazione del muscolo cardiaco e un battito anomalo. Tum, tum… il vuoto e poi di nuovo tum, tum… come un orologio che perde i giri. Irregolarità persistente, pericolosa per un giovane di 24 anni costretto a sottoporsi a ben quattro interventi al cuore per evitare che, prima o poi, stramazzi al suolo e senza possibilità di riaprire gli occhi.

‘Nulla è impossibile'. Engelbrecht è tornato in campo meno di un mese fa (il 22 novembre scorso, nel finale della gara con il Ravensburg) e ha potuto farlo grazie al defibrillatore che gli hanno applicato sotto pelle perché possa sopravvivere. ‘Nulla è impossibile', recava scritto sulla canottiera che ha esibito quando, a una manciata di minuti dalla fine del match contro il Wehen Wiesbaden, ha spedito in fondo al sacco la palla del match. S'è sfilato la maglietta e ha mostrato quell'apparecchio che gli ha donato ancora una speranza. "Tutti sanno cosa ho vissuto – ha raccontato ai media tedeschi -. Questi per me sono attimi indimenticabili, sono un dono. E spero di poter vivere altri momenti del genere".

Un ‘piccolo' miracolo. "Non pensavo di riuscire a farcela – ha ammesso Daniel poche settimane fa, prima del ritorno in campo -. Lo scorso anno è stato il peggiore della mia vita: non potevo fare nulla, non potevo allenarmi, non potevo fare sforzi. Le medicine mi facevano sentire sempre stanco e non riuscivo a dormire bene la notte. C'è stato un periodo in cui soffrivo di allucinazioni per la quantità di pastiglie che assumevo".

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