Empoli, la rinascita di Saponara lontano dal Milan. E ora piace alla Juve
Riccardo Saponara è tornato il giocatore che avevamo conosciuto durante la sua prima esperienza ad Empoli. Il centrocampista offensivo che nell'ultima finestra di calciomercato invernale è riapprodato in terra toscana ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori, come confermano i numeri che immortalano il suo rendimento. Quindici partite, 7 gol (ultimo, quello del vantaggio dell'Empoli al Bentegodi contro il Verona), 4 assist e prestazioni da incorniciare per Saponara che ha letteralmente brillato e preso per mano l'Empoli contribuendo alla salvezza del club toscano, raggiunta con ampio anticipo. Il prestito con diritto di riscatto dal Milan ha giovato e non poco al calciatore che Sarri è tornato a schierare a ridosso delle punte nelle vesti di trequartista. Il classe '91 di Forli si è reintegrato benissimo, dimostrando che quella al Milan è stata esclusivamente una parentesi sfortunata, condizionata anche da qualche infortunio di troppo.
Il fatto di aver sentito nuovamente la fiducia dell'allenatore nei suoi confronti, non può che aver giovato a Saponara che in rossonero era praticamente diventato una pedina per il turnover per Inzaghi non trovando praticamente mai spazio con continuità. Una situazione molto simile a quella di Niang, che con la maglia del Genoa è esploso sfoderando una grande seconda parte di stagione. A differenza del francese però che tornerà al Milan, Saponara potrebbe essere riscattato dall'Empoli che non sembra intenzionato a perdere nuovamente la sua stellina (dovrà versare sui 4 milioni di euro), nella prossima stagione anche se il giocatore piace a diversi club, Napoli compreso. "Posso dirvi che anche la Juventus mi ha confermato il suo gradimento per il calciatore – ha ammesso il presidente dell'Empoli, Corsi, a Radio Olympia -. Penso che in un ambiente come quello juventino potrebbe aiutarli a crescere ulteriormente". Buone notizie anche per Antonio Conte che può contare anche su un giocatore completamente ritrovato, in un ruolo, quello del trequartista in cui in Italia non abbiamo molte pedine di valore e prospettiva.