“Emiliano Sala fu costretto a salire su quell’aereo”: le accuse verso l’agente del giocatore
Mentre le ultime ricerche hanno confermato la presenza di un corpo tra i resti sommersi del Piper Malibù che nella notte del 21 gennaio partì per Cardiff senza mai arrivarci, continuano i misteri attorno alla scomparsa di Emiliano Sala, a seguito della scomparsa in mare del velivolo. Tra tanti punti oscuri c'è anche il reale motivo per cui un calciatore professionista, tesserato prima in un club di Ligue1 e poi in uno di Premier League sia dovuto salire in piena notte e con il tempo avverso, su un volo privato, da solo, in tutta fretta.
Le accuse di Duarte verso l'agente di Sala
Ma i misteri sono tanti e gli ultimi elementi che emergono da indiscrezioni piano piano confermate, lasciano esterrefatti su una tragedia che poteva e doveva essere evitata. Bastava semplice buon senso e maggiore accortezza. Perché Emiliano Sala, stando ad una delle ultime testimonianze, sarebbe stato ‘costretto' a salire sul Malibù che "perdeva i pezzi", come nelle sue ultime dichiarazioni prima dell'inabissamento. A riferire la triste indiscrezione è Maximiliano Duarte, un amico argentino di Emiliano Sala, che ne ha parlato in un'intervista ad América Noticias.
Emiliano non avrebbe mai scelto di salire sull'aereo. Ha fatto parte di tutti quegli obblighi che si accettano come calciatori professionisti. Se la colpa è del suo agente? Sì, totalmente. Emi avrebbe voluto fare le cose con più calma, me lo disse lui stesso prima di partire
La conferma del Cardiff sulla scelta del volo
Il procuratore è Willie McKay, che ha fatto da intermediario nelle trattative fra Nantes e Cardiff. Sarebbe stato lui a mettere fretta a Emiliano Sala perché raggiungesse immediatamente Cardiff. A suffragio di quanto sostenuto da Duarte ci sarebbe anche la conferma del club gallese di Premier che ha da subito confermato: "Ci eravamo offerti di prenotargli un volo commerciale, ma lui ha fatto un'altra scelta. Non posso dire chi ha organizzato il volo, perché non lo so, ma certamente non è stato il Cardiff City".
Le ultime rivelazioni sul pilota
Intanto, emergono anche altri particolari sul pilota del Malibù schiantatosi nella Manica, David Ibbotson, 59 anni, che sarebbe stato privo della licenza commerciale. Non solo non poteva trasportare persone sul Piper (il cui piano di volo aveva rimediato attraverso una app dello smartphone) ma i suoi lavori abituali sarebbero stati ben altri: il benzinaio e il dj.