Emiliano Bonazzoli per THE BBEST: “Sogno la Reggina in Serie A, ma vorrei giocare all’estero”
Risultati importanti nella 40a giornata di Serie B, con Novara e Varese che mettono al sicuro la loro posizione per la post-season, ma c'è un'altra squadra che sembra essere vicinissima al traguardo chiamato playoff: si tratta della Reggina, che vincendo per uno a zero a Grosseto porta a più quattro il vantaggio sulle inseguitrici e mette una seria ipoteca per le piazze che contano. La rete dei calabresi ha una firma d'autore, ovvero quella di Emiliano Bonazzoli. Centravanti possente, è stato un grande protagonista della stagione degli amaranto e dopo Alessio Viola è lui il secondo giocatore della squadra eletto come il migliore per THE BBEST. Bonazzoli ci racconta delle possibilità della squadra e di alcuni passaggi fondamentali della sua carriera.
Un gol che è valso i tre punti contro il Grosseto. È anche il gol che significa playoff per la Reggina?
"Non ancora. Abbiamo il 90% di possibilità di stare dentro ma quel 10% dobbiamo conquistarlo sul campo. Abbiamo due partite difficili con due squadre che hanno bisogno di punti per salvarsi e non ci regaleranno nulla, ma ci basta una vittoria per andare ai playoff".
Se arrivassero i playoff le aspettative attorno alla squadra sarebbero altissime: credi sia possibile centrare la promozione attraverso la post-season?
"Sarà durissima per noi, ma anche per gli altri. Il campionato di Serie B è molto duro da affrontare perchè sono tante partite e la stagione è veramente lunga. In momenti del genere conta molto anche la condizione fisica e soprattutto il vantaggio di giocare in casa il ritorno".
Nella stagione 2002-2003 hai siglato la rete dell'1-2 nello spareggio per la permanenza in Serie A tra Atalanta e Reggina. Pensi di poter essere nuovamente decisivo in partite secche come quelle dei playoff?
"Non sono vere e proprie partite secche perchè sono di andata e ritorno ma voglio comunque dare il mio contributo di esperienza come ho fatto per tutta la stagione. Ci teniamo a giocare con grande intelligenza e personalmente spero di fare bene la mia parte perchè sarebbe davvero molto importante".
Quest'anno già diciassette gol. La stagione più prolifica della tua carriera. Credi sia anche la migliore in assoluto?
"Come gol sicuramente si, anche se bisogna precisare che la Serie B è molto diversa dalla Serie A. Ci sono i pro ed i contro in un campionato come questo, ma ho fatto senza dubbio una grandissima stagione".
Sei cresciuto nel vivaio del Brescia, squadra con la quale ti sei affermato e con la quale centrasti la prima promozione: che ricordi hai di quella stagione?
"Era un campionato completamente diverso, con squadre fortissime come Napoli, Atalanta e Sampdoria. Salivano direttamente le prime quattro e non c'erano i playoff, quindi non era dura come ora. Fu comunque una bellissima esperienza e ricordo con piacere quel campionato".
Un anno a Parma e poi il Verona: una squadra che soffrì tutto l'anno ma che poi condanno proprio la Reggina nello spareggio. Pensi che sarebbe stato meglio restare in Veneto piuttosto che passare al Parma?
"Quello spareggio non lo giocai in quanto infortunato. Sulla stagione posso dire che feci buone cose, segnando sette gol. Forse sarebbe stato meglio rimanere un anno in più in prestito, perchè tornai a Parma dove ero chiuso da grandi campioni visto che era una squadra da prime posizioni".
La prima avventura con la Reggina e poi la Sampdoria: il record di gol della squadra in Europa ma anche un bruttissimo infortunio. Come sei riuscito a recuperare?
"Fu un periodo difficilissimo. Mi ruppi prima il crociato destro e poi il sinistro. Non è facile venirne fuori ed ho avuto grosse difficoltà per parecchio tempo, sia quando passai alla Fiorentina sia dopo alla Reggina perchè devi riprendere a giocare con grande continuità per rimetterti in forma al cento per cento".
Da ex-sampdoriano, come giudichi la retrocessione dei blucerchiati?
"Mi è dispiaciuto perchè ho ancora molti amici là. Purtroppo erano entrati in un tunnel e non sono riusciti ad uscirne, hanno perso Cassano e Pazzini ma li avevano comunque sostituiti con buoni giocatori come Maccarone, Macheda e Biabiany. Alla fine però credo che chi meritava si sia salvato, i verdetti della Serie A sono stati tutti giusti".
Sei il giocatore più conosciuto della Reggina: credi di essere diventato il vero idolo della tifoseria amaranto?
"Oltre ai gol credo di avere dato sempre il cento per cento per questa maglia e questa città ed ho sempre ricevuto in cambio tanto affetto. Anche l'anno scorso quando le cose non andavano bene ho sempre sentito la vicinanza della gente quindi darò sempre il massimo".
Hai giocato con tanti giocatori importanti, ma chi è stato il partner d'attacco con cui ti sei trovato meglio?
"Con Flachi al primo anno della Sampdoria mi trovavo veramente alla perfezione e giocammo benissimo assieme. Anche con Hubner a Brescia fu una grande esperienza, nonostante giocassi quasi da seconda punta eravamo una buona coppia d'attacco".
C'è un sogno che vorresti ancora coronare? Una maglia da vestire o un giocatore con cui giocare assieme?
"Sarebbe facile dire la Champions League ma so di non essere un giocatore di quella categoria. Il mio sogno al momento è portare la Reggina in Serie A e mi concentro solo su quello. Una cosa che però mi piacerebbe fare è un anno all'estero".
Rimarresti in ogni caso alla Reggina, indipendentemente dalla promozione?
"Assolutamente. Sia da parte mia che da parte della società c'è la volontà di continuare. Quindi sarebbe bellissimo poter giocare in A con questa maglia".