Edison Taranaki, alias Tarabai, è il sosia di Neymar
L'acconciatura scelta per i capelli è la stessa. Identico anche il taglio della barba. Orecchini ai lobi molto simili. Impressionante anche la somiglianza dei tratti somatici. Edison Taranaki, alias Tarabai, è il sosia di Neymar: nonostante siano differenti su tutto – li accomuna l'origine brasiliana – sembra due gocce d'acqua. Quasi separati alla nascita. Il primo ha 29 anni (sei in più rispetto alla stella brasiliana del Barcellona) e gioca con i sud-coreani del Seoul E-Land, club nel quale è arrivato dopo aver militato nell'Hibernians di Malta (24 gol in 25 partite giocate); il suo ingaggio non è paragonabile affatto ai milioni che incassa l'ex Santos; numeri, prodezze tecniche e balistiche fanno da spartiacque tra il calciatore divenuto improvvisamente famoso come ‘doppione' vivente dell'asso verde-oro e il campione in carne e ossa.
E se dal Brasile – come raccontato da globo.com – c'è chi azzarda che il Paris Saint-Germain possa essere interessato a portare Neymar in Francia, Tarabai può solo accontentarsi della notorietà che gli è piovuta addosso all'improvviso. West Paulista, Adap Rooster Maringa, Marcilio Dias, Rio Preto, Vittoriosa Stars e Hibernians, sia a Malta e Kecskeméti (Ungheria) sono le squadre di cui ha indossato la casacca nel corso della carriera tutt'altro che fulgida, spesso caratterizzata da grandi difficoltà e piccole soddisfazioni… altro che premi milionari: come quando era costretto a dormire sul pavimento di un ristorante per avere un po' di caldo e non restare all'addiaccio di notte; oppure quando venne premiato con un televisore 20 pollici per aver conquistato il titolo di capocannoniere in un torneo locale.
A premiarlo fu il primo cittadino di Tarabai, una piccola città dello Stato di San Paolo (in Brasile). Di qui il soprannome che lo ha reso celebre ovunque ha giocato, ma non ditegli che assomiglia a Neymar. Taranaki tiene molto alla propria identità e alla propria vita. Preferisce essere unico nel suo genere, apprezzato per come è piuttosto che passare per il doppione di qualcun altro.
