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Eder e il sogno Inter svanito: “Ore al telefono e poi…”

Il capocannoniere della Serie A dal ritiro della nazionale ha detto: “Ieri è stato difficile mantenere la concentrazione. A parte le due ore di allenamento, ho passato tutto il tempo al telefono. Ero nervoso, poi abbiamo parlato e deciso con la società”.
A cura di Alessio Morra
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Si può essere tristi e delusi se dopo due giornate di campionato sono stati segnati la bellezza di quattro gol? La risposta è si, almeno per l’italo-brasiliano Eder che nonostante guardi tutti i bomber dall’alto e nonostante sia tornato in nazionale dopo essere guarito da un brutto infortunio a tempo di record non è felicissimo. Perché Eder sperava nell’ultimo giorno di mercato di lasciare la Sampdoria e di firmare con l’Inter, che negli ultimi mesi gli ha fatto una corte serrata. Il giocatore a Coverciano ha parlato del suo stato d’animo e ha svelato alcuni particolari sulla sua giornata di ieri: “Contento di essere rimasto alla Sampdoria? Non rispondo, parlerò dopo la Nazionale. Amarezza per non essere passato all’Inter? Parlerò dopo la Nazionale. Dico solo che anche ieri è stato difficile mantenere la concentrazione. A parte le due ore di allenamento, ho passato tutto il tempo al telefono. Ero nervoso, poi abbiamo parlato e deciso con la società.”

La delusione passerà e Eder continuerà a dare il massimo per il club del presidente Ferrero. Al suo fianco ci saranno ancora Soriano e Cassano: “Sono tre anni che siamo insieme con Soriano, fosse andato via, mi sarebbe dispiaciuto. Perciò sono contento che sia rimasto, e non solo come giocatore, lui è sereno. Cassano l’ho trovato motivato e contento di tornare alla Sampdoria. Tra poco tornerà in piena forma, con lui non ho parlato di nazionale”. Il capocannoniere della Serie A ha svelato un aneddoto curioso su Zenga che al termine di Napoli-Sampdoria ha detto all’attaccante: “Ti avevo detto di fare due gol e ho sbagliato, dovevo dirti di farne tre, così li avresti fatti”.

L’attaccante blucerchiato a suon di gol spera di conquistare il posto fisso con la Nazionale di Conte, destinata secondo lui a conquistare grandi risultati: “Non sono un titolare, ma mi sento italiano al cento percento. Sono arrivato qui a 17 anni e sono andato nel settore giovanile dell’Empoli. Dare il massimo per la maglia azzurra è il minimo che possa fare. Questa Nazionale può avere tanti obiettivi. Siamo una squadra giovane, lavorando seriamente possono arrivare grandi traguardi”.

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