Ecco Shaqiri l’ala che mancava: come cambia l’Inter di Mancini
Perfekt! Così il quotidiano tedesco Bild, dalla sua edizione on-line, ha annunciato l'accordo per il passaggio di Xherdan Shaqiri all'Inter. Secondo il giornale teutonico, che evidenzia la formula del prestito con obbligo di riscatto dettata anche dalle esigenze di un club sotto osservazione della Uefa, la somma che l'Inter verserà in Sabener Strasse tra prestito e diritto di riscatto è circa di 18 milioni di euro, due in più di quelli di cui si è parlato in Italia. Le cifre invece che circolano a Milano sono più basse, per un totale di 15 milioni di euro. Dettagli perché l'affare è già andato in porto. In attesa della conferma ufficiale che arriverà a momenti, il trequartista lascia il Bayern Monaco e arriverà a Milano già nella giornata di domani quando sarà atteso per le visite mediche di rito e per la firma sul contratto. Un affare lampo, che Ausilio ha chiuso in un batter di ciglia così come è avvenuto qualche giorno fa con Podolski: voci, proposta, accordo. E un Roberto Mancini che avrà i due esterni offensivi che mancavano nel suo schema ideale.
Esterno destro, bravo sui calci piazzati e negli assist. Più giovane di Lukas Podolski ma anche in questo caso, la pista nerazzurra battuta con tenacia è quella tedesca perché Shaqiri ha lasciato la Bundesliga, il calcio del momento, per sbarcare in Italia e affrontare la sfida interista sotto la richiesta precisa di Roberto Mancini. Shaqiri è un giocatore che manca nello scacchiere nerazzurro: è esterno avanzato di destra dotato di gran velocità, dribbling e ottime qualità balistiche che ben si può integrare con gli attuali protagonisti a disposizione del tecnico.
Può essere impiegato in tutti i ruoli della fascia destra, anche se il meglio lo si ottiene schierandolo come trequartista esterno in un 4-2-3-1 che potrebbe vedere in linea (con Icardi punta centrale) insieme a Kovacic e a Podolski mentre i playmaker arretrati diverrebbero Guarin e Medel. Le qualità del nazionale svizzero gli consentono di fornire preziosi assist per i compagni di squadra senza disdegnare il goal: dotato di un buon piede mancino è abile a tirare al volo con molta precisione oltre che nei calci piazzati. Non è un caso se ha un'ottima media realizzativa nei rigori e sovente segna anche su punizione. Nel2010 è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 stilata da Don Balón.
La nuova Inter del Mancio. Come giocherà dunque Mancini? Non si sa se meglio o peggio ma sicuramente con un modulo ben preciso in testa: Icardi unica punta, in attesa di capire che fine farà Osvaldo (probabilmente sacrificato per far cassa anche in seguito alla ‘sfuriata' che non è piaciuta a nessuno in dirigenza) e Palacio riserva di lusso. Dietro all'argentino, una linea di tre trequartisti con Podolski sulla sinistra, Kovacic al centro e Shaqiri a destra. Sempre che l'ex Arsenal ritorni in piena forma fisica e lo svizzero confermi di poter scendere subito in campo. In alternativa, scalpita Hernanes, insieme a Guarin che però avrebbe una mezza certezza di poter giocare comunque titolare a fianco di Medel, mediano classico davanti ad una difesa dove sembrano essersi ritrovati anche gli esterni con le buone prove di D'Ambrosio e Campagnaro viste con la Juventus.