148 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

E’ una Lazio da sballo: Inzaghi stravince il primo round con il Salisburgo

Grande prestazione dei biancocelesti, nel primo quarto di finale di Europa League. Di fronte ad un avversario ostico, la Lazio ha trovato subito il gol con Lulic e poi è stata capace di reagire al doppio pareggio austriaco. Le reti di Parolo, Felipe Anderson e Immobile regalano ad Inzaghi la possibilità di affrontare il ritorno di giovedì prossimo con un vantaggio rassicurante.
A cura di Alberto Pucci
148 CONDIVISIONI

Dopo la tremenda due giorni di Champions League, dove Juventus e Roma sono state sotterrate dai gol di Real Madrid e Barcellona, la Lazio ha provato a tenere alto il nome del calcio italiano nel primo quarto di finale di Europa League. Una missione che ha regalato a Simone Inzaghi un successo rotondo e meritato, anche se non sufficiente per ipotecare la semifinale. Dopo il risultato di questa sera i biancocelesti saranno dunque chiamati a difendere i due gol di vantaggio e conquistare la qualificazione in Austria, dove dovranno cercare di garantire personalità e intensità viste in campo nei novanta minuti dell'Olimpico.

Il primo incrocio con il Salisburgo, l'undici romano l'ha interpretato al meglio e nonostante i due gol incassati (su rigore dubbio e su rimpallo fortunoso) ha dimostrato la differenza tecnica tra le due squadre. Inzaghi sorride e spera. La strada verso la semifinale sembra già tracciata.

Immagine

Lulic e la rabbia biancoceleste

Grande ritmo e grande intensità nei primi quarantacinque minuti. Nonostante il nome dell'avversario non sia tra quelli più blasonati, sulle tribune sono in quasi 50mila a spingere la Lazio. In campo con i titolarissimi e con il classico 3-5-1-1, la squadra di Simone Inzaghi azzanna subito un Salisburgo intimidito dall'ambiente caldo dell'Olimpico. La strategia dei biancocelesti (con Luis Alberto bravo a dar fastidio tra le linee austriache) dà subito i suoi frutti e porta al gol di Lulic al minuto numero otto.

Una rete meritata, che però sveglia la squadra ospite: in campo con un 4-4-2 molto compatto e a sua volta veemente sui portatori di palla laziali. La reazione del Salisburgo c'è e genera il dubbio rigore segnato da Berisha: assegnato dopo una decisione dell'arbitro Hategan che, su suggerimento dell'assistente di porta, punisce una sbracciata in area di Basta. Il quarto d'ora finale del primo tempo, la Lazio lo gioca con addosso la rabbia per il presunto torto subito. Innervosita e poco lucida, la formazione capitolina trova comunque il modo di divorarsi il 2 a 1 con Milinkovic-Savic, prima del duplice fischio dell'arbitro e delle plateali proteste di Inzaghi contro il fischietto rumeno.

Valanga biancoceleste

L'impatto laziale sul secondo tempo, è praticamente uguale a quello del primo. Punta sul nervo scoperto, la Lazio si è affidata al solito pressing e alle giocate di Luis Alberto: decisivo anche nel secondo splendido gol di tacco di Parolo, arrivato dopo soli 4 minuti dall'inizio. Nella prima metà della ripresa, sorprende il ritmo forsennato con cui l'undici romano s'avventa su tutti i palloni e costringe la difesa austriaca ad abbassarsi pericolosamente verso la propria area di rigore.

Di fronte a qualche suo giocatore in debito d'ossigeno, Inzaghi cambia e manda in campo Felipe Anderson e Patric al posto di Luis Alberto e Basta. L'ingresso del brasiliano è il jolly che il tecnico laziale pesca dal mazzo nel momento decisivo della partita. Dopo il pareggio fortunoso del Salisburgo, è proprio Felipe Anderson a spaccare in due il Salisburgo con una fuga solitaria e con la rete del nuovo vantaggio. Gli spazi che l'avversario lascia in mezzo al campo, sono benzina per i centrali di Inzaghi. Da quì nasce infatti anche il 4 a 2 finale di Immobile, che fa scendere i titoli di coda sulla splendida serata dei biancocelesti.

148 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views