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E’ la Roma di Totti: 4 gol in 4 match, una rete ogni 14′. Il rinnovo è meritato

Il capitano ancora una volta protagonista nella rimonta dei giallorossi. Contro il Genoa ha infranto anche un piccolo tabù: su calcio piazzato non segnava da marzo 2013 quando fece gol al Parma.
A cura di Maurizio De Santis
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Quattro gol in altrettante partite. Quattro reti, tutte pesantissime. Una ogni 14 minuti, calcolando la media delle ultime sfide (56 i minuti che lo hanno visto all'opera). Quattro centri che tengono vivo il sogno della Roma di agganciare la seconda piazza, scalzare il Napoli e conquistare la qualificazione diretta in Champions. Il sigillo numero 304 con la maglia della ‘magica' (248 in campionato), in 599 presenze (600 contro il Chievo domenica prossima, qualora dovesse andare in campo). Francesco Totti ha lasciato il segno ancora una volta sulla gara della Roma. Entra e, complice una punizione che acciuffa il Grifone (2-2), lancia l'assalto finale. ‘Al mio segnale, scatenate l'inferno'… e allora quella bordata scagliata su calcio piazzato dà la stura al forcing che a pochi minuti dalla fine verrà premiato dalla tenacia di El Shaarawy: 3-2 al Genoa, fiato sul collo degli azzurri, non è finita.

Francesco Totti in gol al Ferraris contro il Genoa
Francesco Totti in gol al Ferraris contro il Genoa

Ci pensa sempre lui, il capitano. Minuto numero 14 della ripresa, Spalletti ha l'asso nella manica e questa volta lo cala sul rettangolo verde con largo anticipo. Manca mezz'ora alla fine del match: Totti è lì, pronto alla bisogna. Pavoletti spaventa i capitolini, il ‘Pupone' scaccia i fantasmi alla sua maniera e regala la scarica di adrenalina necessaria per ribaltare l'incontro. Il destino sembra essere dalla sua parte, contro chi avrebbe voluto metterlo da parte. Non adesso, non ancora.

Quattro gol in 4 partite, Totti segna una rete ogni 14 minuti
Quattro gol in 4 partite, Totti segna una rete ogni 14 minuti

Sul campo, sfruttando al massimo scampoli di gioco, ha mostrato che alle soglie dei 40 anni può essere ancora utile; ha mostrato che merita un'altra opportunità, l'ultima della carriera; ha mostrato che il rinnovo del contratto – annuncio previsto a fine stagione – è un atto di amore e di fede verso la sua città, verso quella maglia che mai ha voluto lasciare nonostante le offerte; ha mostrato che quando hai classe ed esperienza e sai qual è la zolla giusta dove piazzarti, non c'è avversario che tenga.

Chiedetelo al Torino, freddato con una doppietta in quattro minuti. A Bergamo hanno ancora negli occhi quel guizzo che ha strappato per i capelli un risultato insperato. Contro il Napoli ha messo le scarpette e 9 minuti gli sono stati sufficienti per servire a Nainggolan la palla da spingere in rete. Stesso copione, recita a braccio anche a Marassi: il capitano ha risposto ancora presente infrangendo anche un piccolo tabù considerato che non segnava su punizione addirittura da tre anni quando, il 17 marzo 2013, punì il Parma.

 
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