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“E’ arrivata l’Apocalisse”, così l’Argentina si prepara alla finale di Copa Libertadores

Sabato sera andrà in scena il primo atto dell’ultima finale di Copa Libertadores che si giocherà andata e ritorno. Di fronte due avversari storici, River Plate e Boca Juniors. L’Argentina è da giorni paralizzata in attesa del match già definito da tutti la partita del secolo.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' una delle sfide più importanti e affascinanti del calcio mondiale. E come tale obbligherà ogni appassionato di calcio a fermarsi per almeno 90 minuti sabato notte. Infatti in questo weekend ci sarà  lo storico “Superclasico” argentino che assegnerà la 59ª Coppa Libertadores, visibile per tutti in diretta in esclusiva per l'Italia sabato sera alle 21 su Dazn.

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Dunque è quasi giunto al termine il momento del fischio di inizio del primo atto tra Boca Juniors e River Plate, in programma alla Bombonera, che darà un segnale importante tra chi alzerà la coppa più bella d'Oltreoceano. Un evento che ovviamente ha già da giorni incantato un intero Paese, fermatosi in una bolla pronta ad esplodere in tutto il suo tifo al fischio d'inizio.

Un Paese in attesa. In Argentina tutti non aspettano se non il momento in cui inizierà il confronto: è stata già definita da più parti come “la partita del secolo”, “lo scontro finale” o addirittura “l’apocalisse”. Mai nella storia è capitato di assistere a una sfida più sentita che valesse un trofeo così prestigioso e forse per chissà quanti altri anni ancora non si ripeterà.

la sfida più importante. I precedenti faccia a faccia tra Boca Juniors e River Plate in Coppa Libertadores sono 24 in tutto e hanno lasciato ricordi memorabili. Ma questo lo sarà ancora di più, con in palio il titolo più importante. Anche perché  sarà l’ultima finale che verrà disputata in doppia sfida, con andata alla Bombonera e ritorno al Monumental, due tra i palcoscenici più suggestivi dell’intero panorama calcistico.

I personaggi a confronto. Sarà anche la sfida di due miti in assoluto, a confronto. Per Gallardo c’è la possibilità di conquistare la seconda Libertadores dopo quella del 2015, consolidando la fama di tecnico più vincente nella storia mentre  per Carlitos Tevez è invece l’opportunità di chiudere in bellezza una carriera giunta ai titoli di coda dopo il trionfo del 2003.

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