Dybala vs Belotti: il #10 regala l’ennesima Joya, il ‘Gallo’ ha la cresta abbassata
Con Dybala già a quota 8 reti (stasera 10) in 5 (stasera 6) partite giocate, l’assenza in zona gol del compagno di reparto Higuain (panchina punitiva o turnover vedremo poi) e Belotti nei panni, ormai da due anni, del trascinatore dei granata, la sfida nella sfida, seppur a distanza, più attesa del derby piemontese era proprio quella fra l’italiano e la stella argentina. Due protagonisti assoluti del nostro massimo campionato in grado di cambiare la partita in qualunque momento e far saltare di gioia, con prodezze straordinarie, i propri tifosi.
Eppure, le attese della vigilia di una partita, come già avvenuto l’anno scorso, tirata, competitiva ed in bilico fino all’ultimo minuto, non hanno trovato concreta attuazione con prima la rete del #10 bianconero e poi l’espulsione dell’esuberante, di sicuro troppo, Baselli che hanno posto una pietra tombale sulle velleità torinesi e sulla sesta vittoria, in sei occasioni, della Juventus. Dai movimenti dei due bomber agli episodi chiave, ecco il focus sulla gara del “Gallo” e della “Joya”
Gli episodi chiave
Gol in recupero Dybala primo “marcatore”
Matuidi attacca Baselli, Pjanic e Dybala Rincon. È da qui che parte la rete dell’1-0 della “Joya” ed è da questo concetto, quello della costante aggressività sul portatore di palla, che nasce il gol del vantaggio e la saetta imprendibile del numero #10 bianconero. Dybala come primo difensore, l’argentino, anzi, la furia argentina come freccia imprendibile che macina calcio e, ora, da inizio stagione, reti a volontà. Col recupero del compagno di squadra bosniaco sull’ex Rincon, infatti, l’attaccante juventino abbassa la testa, punta forte verso la porta e fa partire una bordata, peraltro leggermente deviata dal centrale avversario N’Koulou, che si infila nell’angolo basso alla sinistra dell’incolpevole Sirigu: 1-0 e partita in discesa.
43’ Belotti ci prova, la palla non arriva precisa
Il “Gallo”, invece, specie a causa del rosso che, dopo il momentaneo, e poi definitivo, vantaggio di Dybala ha colpito Baselli, è stato costretto a lottare, come al solito come un leone, da solo contro l’intera retroguardia bianconera. Belotti, infatti, con un Toro schiacciato in difesa per evitare di subire altri gol dopo quello di Pjanic non può fare altro che tentare di far salire i suoi ed alleggerire gli attacchi bianconeri. Nonostante tutto però, il numero #9 granata, al 43’ del primo tempo, va vicino al suo primo tiro pericoloso del match con una estirada su punizione perfetta di Ljajic che, per poco, non trova il collo del piede destro dell’attaccante con un Buffon già pronto a raccogliere la palla nel sacco. Purtroppo per lui e per i tifosi osipiti, il bomber non arriva puntuale all'appuntamento con la rete non riuscendo così a riaprire la gara.
Una ripresa col cruise control, Dybala in scioltezza
Col 3-0 di Alex Sandro al 57’ che ha definitivamente chiuso la contesa, l’asso argentino non ha smesso di incantare la folta platea dell’Allianz Stadium con una prestazione comunque molto buona. Al di là delle giocate solite, fatte di dribbling, qualche irriverente tunnel (uno a inizio ripresa su Rincon), funamboliche serpentine e tagli precisi, il #10 bianconero ha messo a referto poi la sua doppietta personale, e quindi la doppia cifra in campionato già alla sesta giornata (la proiezione con la stessa media è sui 70 gol a stagione), non prima però di aver impegnato più e più volte l'estremo difensore avversario con diversi importanti tentativi. Il primo, al 69’ con una punizione dalla sinistra che impegna Sirigu, poi con un tiro in mischia un minuto dopo con salvataggio sulla linea di Lyanco ed una rovesciata, di poco alta all’89’ fino alla irresistibile doppietta al 91’ con un delicato pallonetto sul numero #1 granata. Il tutto, col solito andamento da campione, da astro nascente, da beffardo giocoliere del football.
Movimenti e zone calde: l’argentino imprendibile, Belotti statico
Dybala moto perpetuo
I tabellini e le grafiche di tutti i siti del pianeta indicano la Juventus in campo con un ordinato 4-4-2. Eppure sul rettangolo verde, per la verità, malgrado l’ormai consueto 4-2-3-1 di marca bianconera, gli uomini di Allegri, privi di Higuain fuori per scelta tecnica, sembrano esser così predisposti con Douglas Costa largo a sinistra ed il suo alter ego, Cuadrado, sulla corsia opposta.
Eppure, Dybala è molto più basso rispetto al suo compagno di reparto Mandzukic e, cosa ben più importante, è libero, svincolato, scevro da ogni tipo di ancoraggio sul campo con la possibilità, il dovere, per allargare le maglie granata, di svariare su tutto il fronte dell’attacco. Detto, fatto con l’albiceleste che non solo lega i reparti, regala assist e segna ma crea spazi per i compagni con tagli ad allargare sulla destra, nei pressi di Lyanco e Ansaldi, disegnando così un autentico 4-2-3-1 oltre che le spaziature adeguate anche per il 2-0 siglato con destro a giro, da Pjanic.
Belotti isola sperduta
All’inizio del match quando sia il punteggio che il computo degli uomini erano in pari, Belotti aveva più di qualche diktat da perseguire: venire incontro ai compagni per scambiare e creare varchi per Niang, Ljajic e Iago Falque, attaccare la profondità e difendere in fase passiva sui centrali avversari. E invece, la serie di misfatti, a partire dal sanguinoso pallone perso dal “General” Rincon per l’1-0 di Dybala al rosso rimediato da Baselli, complicano l’assunto per l’attaccante della nazionale di Ventura che, da quel preciso momento, il minuto è il numero 24, resta isolato davanti con Benatia e Chiellini a fargli la guardia. Una guardia precisa e attenta con un sostegno pressoché nullo di Ljajic e Niang che hanno obbligato il “Gallo” a spegnere la sua voglia di gol e di far vedere tutte le sue immense qualità tecnico-atletiche.
I numeri del match
Primi 45’ di gioco, la “Joya” stende il “Gallo”
La prima frazione di gioco si conclude 2-0 per la Juventus con uno score che non regala speranze al Toro per una rimonta ai limiti del reale. Una rimonta difficile anche per Belotti, nel duello a distanza con Dybala, con numeri nei primi 45’ di gioco incontrovertibili. L’argentino, infatti, oltre al gol, tenta il tiro in un’altra occasione, dribbla 5 volte su 8 il diretto avversario, subisce 3 falli ed è preciso nei suoi passaggi nell’90% dei casi. Tutt’altro rendimento, invece, per il “Gallo” costretto a fare il possibile nella morsa della difesa bianconera e privo del supporto offensivo dei suoi. Il computo totale del suo primo tempo recita: solo 9 palloni toccati, 7 passaggi riusciti, 2 duelli vinti, 3 persi, 2 falli subiti ed 1 pallone perso.
Secondi 45’ di gioco: Dybala per la doppietta, Belotti per gli spogliatoi
Il canovaccio della ripresa è identico a quello della prima frazione con la Juventus a legittimare il risultato e Dybala a confermare la sua supremazia, anche se in contesti tecnici e psicologici agli antipodi, su Belotti. L’argentino chiude il quadro del suo straordinario match col pallonetto del 4-0, 7 tiri verso la porta, 2 tunnel riusciti, il 92% di passaggi riusciti, 5 falli subiti e 9 dribbling completati. Belotti, invece, abbandona mestamente il rettangolo verde aggiungendo solo 1 tiro rispetto al primo tempo ed una maggiore percentuale di passaggi riusciti a quota 83%.