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Dybala, cuore d’oro: video-chiamata coi bimbi di Rigopiano

Il calciatore della Juventus risponde all’appello dei medici: parla a Edoardo (che ha perso i genitori) e Samuel (i cui cari sono ancora dispersi) donando loro un sorriso e un po’ di conforto.
A cura di Maurizio De Santis
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Edoardo Di Carlo, 9 anni, e Samuel Di Michelangelo, 7 anni, non credevano ai loro occhi. Quando Paulo Dybala s'è rivolto a loro e li ha salutati sono rimasti piacevolmente sorpresi ed emozionati. L'attaccante argentino della Juventus ha parlato ai bambini – due dei quattro superstiti della tragedia dell'Hotel di Rigopiano – attraverso una video-chiamata organizzata da uno degli psicologi che ha assistito i piccoli nel reparto di Pediatria. Un'iniziativa per donare un sorriso e provare a regalare un po' di serenità a quelle creature ancora scosse dagli eventi: i genitori di Edoardo sono morti sotto le macerie dell'albergo travolto dalla valanga, mentre quelli di Samuel risultano ancora tra i dispersi. L'ex Palermo li ha invitati a Torino e ad assistere a una partita della Juventus, un dono speciale in un momento durissimo della loro vita segnato da quell'esperienza terribile.

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I due bambini sono stati dimessi dall'ospedale di Pescara. Edoardo e Samuel, in buone condizioni di salute, avevano chiesto di restare qualche altra ora nel reparto di Pediatria. I medici li hanno accontentati e fatto loro la bella sorpresa grazie anche alla disponibilità del calciatore bianconero. Poco dopo hanno lasciato l'ospedale. Edoardo è stato affidato ad un fratello maggiorenne ed è andato via con i parenti, Samuel era in compagnia dei nonni quando ha lasciato il nosocomio abruzzese.

Una giornata, l'ennesima, dolorosa e triste. Una pietra posata sul cuore di bambino (Edoardo) che ha appreso della morte dei propri genitori. L'altro (Samuel), invece, è ancora all'oscuro dei fatti: gli hanno raccontato che papà e mamma sono tuttora in ospedale per le cure necessarie a guarire dalle ferite. Una situazione che fa male davvero e commuove. "Credo che Samuel stia ancora aspettando i suoi genitori", ha ammesso il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio.

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