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Pareggi incolore in Europa League: Udinese e Lazio si giocano la qualificazione in extremis

Nessun gol delle due italiane superstiti in Europa League e grande delusione. L’Udinese si giocherà una qualificazione possibile in casa con il Celtic, la Lazio una impossibile con lo Sporting Lisbona.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non avrà dormito molto in questa settimana, Adriano Galliani e la colpa non è certo del suo Milan che l'ultima gara in cui è stato impegnato, l'ha onorata al meglio. Non ci riferiamo ovviamente al poker rifilato al Chievo in campionato, ma al 2-3 subito dal Barcellona a San Siro. Malgrado la sconfitta, i rossoneri hanno dimostrato  a sprazzi di essere all'altezza dell'armata blaugrana e di aver ancora margini importanti di miglioramento. A non far dormire l'amministratore delegato rossonero è stato il chiodo fisso del "ranking" da anni cavallo di battaglia del numero 2 del Milan. L'Inter ha pareggiato in Turchia, il Milan perso in casa e l'unico acuto in Champions è stato dato dal Napoli; poi i dolori d'Europa League con due pareggini di Udinese e Lazio per 0-0 che hanno convalidato la tesi di Galliani per cui ci sono squadre italiane cui non interessa di esseree buttate fuori dall'Europa League. Era già capitato alla Roma ad inizio stagione e ciò aveva contribuito all'implosione della posizione dell'Italia nello scacchiere del calcio continentale.
C'è però una differenza: se l'Udinese – magari sbagliando – è andata in Francia per provare di ‘gestire‘ una qualificazione oramai ad un passo, costruita sulle gare precedenti, la Lazio contro il più modesto Vaslui ha ‘steccato‘ ancora una volta in Europa e ha compromesso il passaggio del turno. E non bastano le urla, anzi, i ‘cinguettii' di Drjibil Cissè su Twitter, nell'immediato dopo-gara dove si sfoga insultando i tifosi per le troppe pressioni a giustificazione di una serie di prestazioni personali al di sotto della soglia del minimo consentito: 18 partite, 4 gol (1 solo in serie A), a secco dallo scorso 15 settembre.

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Udinese, pari e qualificazione vicina

Come dicevamo, per gli uomini di Francesco Guidolin si tratta semplicemente di una qualificazione solo rimandata. L'Udinese torna a casa dalla trasferta di Rennes, valida per la penultima giornata del Gruppo I di Europa League, con un pareggio per 0-0. Sarà decisiva, a questo punto, la gara del 15 dicembre al Friuli con il Celtic di Glasgow in Friuli. Complice anche l'Atletico Madrid che batte il Celtic e vola a quota 10 in classifica. I friulani restano secondi (passaggio diretto) ma non devono perdere contro gli scozzesi. In Francia, comunque, si è vista anche una buona Udinese: il primo tempo è stato quasi esclusivamente di marca friulana: al 13′ Floro Flores ha colto anche un clamoroso palo, da solo davanti al portiere Costil. Poi è subentrata la stanchezza e la ripresa è stata più combattuta. I bianconeri si sono aggrappati al loro solito insuperabile portiere: Handanovic, bravo a murare il tiro di Pitroipa, protagonista di una bella azione personale. Poi un finale accesissimo: doppia opportunità dell'Udinese con Pinzi, appena subentrato a Doubai, e Danilo ma al 90′ il brivido conclusivo. Un'uscita sbagliata di Handanovic rischia di compromettere il tutto, Hadji però non riesce ad approfittarne.

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Guidolin fiducioso: la mentalità è quella giusta

Francesco Guidolin è soddisfatto, dopotutto in Francia non si andava certo per vincere a tutti i costi: "Questo è un girone tosto per l’Udinese e ora abbiamo la qualificazione vicina, ma è meglio non dire ancora niente e fare invece qualcosa. Stasera abbiamo provato a vincere, abbiamo rischiato anche qualcosa, ma la prova è stata positiva.

A Madrid, contro una squadra importante e con il turnover massiccio che avevo fatto, ci stava prendere un’imbarcata: noi continuiamo ad andare avanti con le nostre scelte, vedremo se ci premieranno. Se cambieremo strategia una volta raggiunta la qualificazione? Il nostro atteggiamento non credo che cambierà, ma vedremo cosa ci dirà il futuro, per ora non siamo ancora qualificati.

Parola, dunque al 15 dicembre e alla sfida casalinga da tutto esaurito contro il Celtic.

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Lazio, pari e qualificazione più lontana

Umore completamente diverso in casa Lazio per un pareggio che sa molto di sconfitta, soprattutto morale. Anche in questo caso, per gli azzurri di Reja sarà decisiva l'ultima partita del girone ma sinceramente, per la qualità in campo, ci si attendeva molto di più dai capitolini. La Lazio avrebbe avuto bisogno di vincere in Romania per avere la matematica certezza della qualificazione ai sedicesimi. E invece il pareggio 0-0 adesso favorisce il Vaslui che, a parità di punti, può contare su una migliore differenza reti, avendo pareggiato 2-2 all'Olimpico. Per sperare di continuare il suo cammino in Europa i biancocelesti dovranno battere assolutamente lo Sporting Lisbona, leader del girone D con 12 punti (e che ha di nuovo battuto 2-0 lo Zurigo, come all'andata) nell'ultima giornata e sperare che il Vaslui non faccia altrettanto in casa dello Zurigo (oppure pareggiare e sperare nella sconfitta dei romeni). Insomma, un piccolo rebus  che si poteva tranquillamente evitare e che ha scatenato le ira dei tifosi, delusi. Dopo un inizio positivo, nel finale di primo tempo sono arrivati i primi brividi per la Lazio, sintomo di una condizione psicofisica precaria che ha rivisto i capitolini scendere in campo nella ripresa sotto tono, crescendo solamente nel forcing conclusivo. Nell'ultimo quarto d'ora, infatti, la Lazio è andata all'assalto della porta del Vaslui ma è stato un assalto a Forte Apache: senza frutti.

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Reja preoccupato: manca il carattere

Adesso, bisogna sperare nel riscatto in campionato, nel posticio contro il Novara che  lo spezzatino del calcio ha programmato per lunedi sera. Reja non crea allarmismo, anche se un po' di amaro in bocca, il tecnico friulano ce l'ha: "Preparando questa gara avevo detto che avremmo dovuto partire con il piglio giusto per mettere pressione anche se loro sono una buona squadra, dotata sul piano tecnico, soprattutto con Adailton. Hanno stazza e forza fisica, poi col terreno un po’ duretto non si riusciva a mettere giù questa palla. Nel secondo tempo ci abbiamo provato, ma il portiere loro ha fatto ottimi interventi. Ricordo soprattutto quelli su Sculli. Se si qualificheranno avranno grandi meriti". E la Lazio? La tempesta gira nell'aria, la tifoseria ribolle per una avventura in Europa sottotono e che si voleva, invece, vedere tra le protagoniste anche perchè l'altra squadra della capitale, la Roma aveva regalato una gioia infinita con l'eleminazione di quest'estate. E poi, c'è da valutare l'assetto tattico con Cissè che non punge più, in una involuzione che ha spinto Reja stesso a utilizzare in diverse occasioni Klose unica punta o affiancandogli Rocchi e Sculli, non certo due prime scelte.

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