Due calciatori della Premier decisi a fare coming out

La curiosità morbosa dei tabloid s'è già scatenata e questo dimostra quanto il mondo del calcio non sia ancora pronto. Il ‘Mirror' dà l'annuncio: nelle prossime settimane (al massimo entro quindici giorni) due calciatori che militano in Premier League – uno di essi è inglese – dichiareranno in maniera ufficiale, senza remore, in assoluta serenità di essere omosessuali. Faranno coming out, sperando che questo gesta possa servire da esempio per tutti, anche per quegli eterosessuali convinti che discipline come il calcio oppure altri sport di contatto siano peculiarità da ‘macho'. Un esempio di liberazione dai tabù e dai pregiudizi. Chi sono i due tesserati? Per adesso c'è massimo riserbo sui nomi dei protagonisti che – secondo le news rilanciate dai media d'Oltremanica – d'accordo con i familiari avrebbero già informato i rispettivi club e la Football Association (la Federazione inglese) della decisione di rendere pubblica la loro omosessualità.
Il caso Fashanu. Non è la prima volta che il calcio (e il mondo dello sport in generale) si trova ad affrontare argomenti del genere. In Inghilterra è ancora vivo il ricordo di Justin Fashanu, 37enne calciatore gay che, dopo aver fatto outing, si suicidò dopo essere stato lasciato solo, ripudiato dalla comunità nera e dalla propria famiglia, costretto a volare negli States per continuare a giocare dall'altra parte del mondo prima di finire nell'occhio del ciclone per una vicenda poco chiara, uno scandalo sessuale nel quale restò coinvolto nonostante nei suoi confronti non ci fosse alcun mandato di cattura e la polizia del Maryland avesse lasciato cadere le accuse per mancanza di prove.
Hitzlsperger e Lindegaard. Tre anni fa il portiere del Manchester United, Lindegaard, confessò sul proprio blog: "Al calcio serve un eroe gay, gli omosessuali hanno bisogno di questo, i tifosi sono legati a modelli antichi e rozzi. Il football è rimasto indietro, mentre il resto del mondo è progredito". Nel 2014 è toccato all'ex calciatore della Lazio e del West Ham, Hitzlsperger, fare coming out: "Essere gay è un argomento tabù nel calcio. Tutti devono vedere che si può essere omosessuale ma anche un calciatore di successo". Nel 2013 Robbie Rogers, ala dei Los Angeles Galaxy, invece appese le scarpette al chiodo per il timore di restare emarginato. E' tornato in campo grazia al club e ai compagni di squadra che lo hanno convinto a cambiare idea.