Borussia Dortmund sconfitto, Ancelotti si riprende il Napoli. Che gol di Milik
Il Napoli riscatta la pesante sconfitta di Dublino col Liverpool e mette ko il Borussia Dortmund 3-1 al termine di una gara decisamente agli antipodi rispetto all’Aviva Stadium. Primo tempo eccellente con gli azzurri corti, equilibrati, attenti e pure precisi in zona gol con Milik prima e Maksimovic poi a siglare le reti dell’uno e del due a zero. Secondo tempo più complesso ma non meno convincente con gli azzurri, rivoluzionati dai cambi, bravi a reggere al ritorno dei tedeschi, ad attutire il 2-1 di Philipp, arrotondare il vantaggio con Callejon e portare a casa una vittoria, post Irlanda, davvero importante.
E così, con il successo odierno che, come detto, spegne o, almeno, ridimensiona le polemiche di questi giorni e le buone prestazioni di Chiriches, Ounas e Verdi, ecco duelli individuali e di reparto di Borussia Dortmund-Napoli.
Milik si sveglia: che gol in avvio. Philipp risponde
Nove minuti per rilanciarsi ma, anche, per stoppare sul nascere voci sul mercato del Napoli: Arakdiusz c’è e si vede. E, pure, non teme concorrenza lì davanti. Nove giri di orologio per scaraventare in porta un mancino dei suoi, far esplodere il Kybunpark, mandare i suoi in vantaggio e gioire.
Un gol, dunque, per farsi vedere dal suo nuovo tecnico, per cercare di assimilare in fretta l'inedito sistema di gioco di Ancelotti, fatto di esterni molto più dentro al campo e quindi più vicini a lui, e per presentare il conto di una gara decisamente superiore a quella del suo omologo dall’altra parte del rettangolo verde. Con Philipp, sia pure adattato in quel ruolo, non c’è partita col #99, punta vera, molto più dentro il vivo del gioco, partecipe della manovra e terminale ultimo che mette paura al pacchetto arretrato di Favre.
Eppure, al 64’, l’ex Friburgo si rimette in carreggiata, sigla il punto del 2-1, riapre la contesa e pareggia, almeno sul piano realizzativo, il confronto col polacco. Un polacco però, sulla strada del completo recupero e della, quasi certa, titolarità nella prossima annata.
Verdi-Ounas, le corsie funzionano. Schmelzer-Piszczek in crisi
Ancelotti, si sa, è uno che, solitamente, dopo una gara non certo esaltante, non fa prigionieri. E così, dopo la scoppola di Dublino col Liverpool, Callejon (in rete nel secondo tempo) e Insigne ne fanno le spese ed escono, anche per un principio di giusta rotazione in pre-season, dall’undici titolare: al loro posto Ounas e Verdi. Al loro posto due ragazzi con la voglia di dimostrare il loro valore e di mettere in difficoltà il proprio allenatore per le future scelte di inizio stagione.
Missione, specie nei primi 45 di gioco, compiuta, pure, con i crismi dell’eccellenza. Entrambi, difatti, davanti, si mettono a disposizione della squadra, allargano e stringono a piacimento il campo, si producono in molteplici cambi di gioco – volere specifico del nuovo mister – saltano l’uomo e si sovrappongono con estrema puntualità costringendo alla difensiva i terzini Schmelzer e Piszczek, ma anche i mediani Dahoud e Sahin. Insomma, se i titolarissimi sembrano arrancare, fra schemi nuovi e carichi pesanti, i cosiddetti “rincalzi” sono pronti alla bisogna e, letteralmente, scalpitano.
Pulisic spina nel fianco, Mario Rui e Rog faticano a contenerlo
In un Borussia Dortmund lontano parente da quello ammirato negli States nella International Champions Cup, uno dei pochi ad esprimersi ai suoi livelli e, dunque, a creare qualche grattacapo al Napoli è il solito di Pulisic che, di crescere, migliorare e far bene, proprio non sembra averne intenzione. E così da quelle parti, sul centro-destra nel tridente alle spalle di Phlipp, nel 4-2-3-1 totale, lo statunitense crea una sorta di mismatch, di confronto impari con Mario Rui, ma anche con Rog, costringendo i propri diretti avversari agli straordinari per arginarlo ed impedirgli di fare molto male sulla parte sinistra degli azzurri.
Porzione di campo dove arrivano i pericoli più grossi, con Philipp in gol e Dahoud al tiro sì ma sempre su iniziativa del numero #22, e dove la formazione di Favre si esprime meglio specie in relazione ad una corsia mancina, quella occupata da Sancho, ben presidiata da Hysaj e, soprattutto, dal brasiliano Allan.
Maksimovic-Chiriches meglio di Toprak-Diallo: difesa, gol e impostazione per gli azzurri
Di lotta e di governo, di astuzia e d’anticipo, di lettura e di impostazione, attacco-difesa. Questi, in estrema sintesi, i dettami di mister Ancelotti per la sua retroguardia, per la nuova difesa del Napoli 2018/19. Questa, in estrema sintesi, la condotta del tandem titolare Chiriches–Maksimovic buono, con maggiore rilevanza nella prima frazione di gara, a coniugare tutti i consigli ed i voleri del proprio tecnico. Tandem che esprime personalità palla al piede in fase attiva, bravura nelle chiusure, intelligenza in fase di disimpegno, se si eccettua qualche passaggio a vuoto all’inizio, e qualità anche in zona gol con Maksimovic, al 29’, a svettare nell’area avversaria per il 2-0 campano.
Una prestazione, dunque, importante e utile per la coppia di ‘riserva’ napoletana che, con la serata di San Gallo, può legittimamente giocarsi chance di titolarità in avvio di stagione ma anche evidenziare un certo divario dal duo rivale Toprak–Diallo meno efficace, performante e impermeabile rispetto ai colleghi azzurri.