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Drogba: “Inter e Barcellona le squadre più forti che ho affrontato”

L’ivoriano ha parlato della sua carriera ha incensato Mourinho e ha detto che l’Inter del 2010 e il Barcellona di Messi sono state le squadre più forti che ha incontrato.
A cura di Alessio Morra
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Didier Drogba dopo aver vinto nuovamente la Premier League lo scorso maggio con il Chelsea è andato a giocare nell’MLS. In Canada hanno trovato un campione straordinario ancora in grandissima forma che è riuscito a portare i Montréal Impact fino ai quarti di finale dei playoff. Adesso Drogba è tornato in Inghilterra dove si sta rilassando in attesa della nuova stagione. L’ivoriano oggi ha rilasciato una lunga intervista a ‘Sky Sports News’ con cui ha parlato dei momenti più importanti della sua carriera, in cui un ruolo fondamentale ha avuto José Mourinho: “Con lui ho avuto una relazione speciale. Tutti sanno che è stato Mourinho a volermi al Chelsea. Mi ha difeso sempre, anche nei momenti più difficili della mia avventura in Inghilterra. Quando lui è tornato per la seconda volta al Chelsea, mi ha chiamato e mi ha detto di rivolermi con lui. É stato bellissimo vincere nuovamente la Premier League assieme”.

Per anni l’attaccante trentasettenne ha vissuto con l’ossessione della Champions League manifestazione in cui il Chelsea per un lungo periodo non è stato affatto fortunato. I ‘Blues’ hanno perso in più di un’occasione nelle semifinali e sulla propria strada hanno trovato anche avversari fortissimi come il Barcellona di Messi e l’Inter di Mourinho, che nella cavalcata verso il ‘Triplete’ eliminò agli ottavi gli inglesi: “Le squadre più forti che ho affrontato in Champions sono state sicuramente il Barcellona e l’Inter del 2010”.

La Champions il Chelsea l’ha vinta quando meno se lo aspettava, nel 2012, quando Di Matteo prese in corsa la squadra e trionfò a Monaco nella finalissima contro il Bayern. Quel giorno Drogba non lo dimenticherà mai: “Il giorno in cui ho vinto la Champions è stato il più bello della mia vita. Fin da bambino sognavo quel traguardo e riuscire a raggiungerlo è stato il punto più alto della mia carriera”.

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