Dopo Stramaccioni, via anche il preparatore Rapetti: Inter, inizia l’epurazione?

L'avvento di Mazzarri si sa che cambierà parecchie cose nell'Inter di Massimo Moratti. L'ex Napoli è da sempre abituato a lavorare a proprio modo, plasmando la società in cui è per avere il massimo rendimento da tutti gli elementi a propria disposizione: dalla squadra, allo staff cui affidarsi. Così, mentre si fanno le liste dei ‘buoni' e dei ‘cattivi' tra i giocatori in una rosa troppo ampia per pensare di doverla gestire in un anno senza Coppe e con un tencico disabituato al turn-over, si lavora anche in ambito dirigenziale e staff tecnico. Dopo l'addio, ancora una volta gestito male, ad Andrea Stramaccioni, è la volta del preparatore Stefano Rapetti, 37enne all'Inter dal luglio 2009 (lo stesso di Mou e del Triplete). E' in lui che si è individuato il principale motivo di una serie infinita di infortuni che hanno cristallizzato la stagione nerazzurra più in infermeria che sul campo. I motivi della decisione sono principalmente due: la pausa di gennaio e la mancanza di preparazione differente tra i vari giocatori.
Gli errori di Rapetti – In inverno, infatti, per le vacanze natalizie, l'Inter è stata l'unica squadra ad avere effettuato 10 giorni di pausa che hanno influito, con il senno del poi, sulla gestione atletica successiva che è stata corollata da una tenuta difficoltosa, costanti infortuni e una serie infinita di problemi fisici in ogni reparto. Poi, c'è anche la mancanza di una gestione separata dei programmi atletici: impensabile che un Kovacic (18 anni) abbia la stessa tabella di un Cambiasso o di uno Zanetti (over30). Così, Rapetti salterà e per il momento è l'unico a lasciare la barca. Mazzarri ha già pronto il sostituto, il fido Giuseppe Pondrelli, classe 1970, che lavora con Mazzarri da una vita. I due si sono conosciuti ai tempi in cui l’ex Napoli era alla guida dalla Primavera del Bologna. I risultati parlano chiaro: le squadre preparate da Pondrelli subiscono meno infortuni delle altre e mantengono una condizione costante lungo il corso della stagione, elemento che è totalmente mancato all'Inter.
Il dottor Combi – Poi bisognerà però riflettere anche sullo staff medico presieduto dal dottor Combi, storico medico sociale nerazzurro subentrato al dottor Volpi e che ha un rapporto di ferro, si dice, con Massimo Moratti. Per questo, anche se la logica vorrebbe almeno la sua messa in dubbio, potrebbe rimanere al suo posto. Mazzarri non avrebbe obiezioni ma ci potrebbe essere anche una valida alternativa. Si chiama Enrico Casalini, medico chirurgo specializzato in ortopedia e traumatologia, che dal 1991 al 2 aprile 2008 fu già collaboratore dell’Inter in qualità di Medico del Settore Giovanile.
Una volta iniziata l'epurazione ‘tecnica' sul campo, si dovrebbe passare anche a quella dirigenziale. Ma questa è un'altra storia…