Dopo la Liga anche la Champions negli Stati Uniti, si lavora per una finale a New York
Un'idea suggestiva che rischia ancora una volta di dividere addetti ai lavori e tifosi. Nelle prossime stagioni la finale di Champions League, la partita dunque più importante della stagione calcistica continentale, potrebbe essere disputata a New York. E' quanto ipotizzato da Jaume Roures, socio fondatore e direttore generale di MediaPro, sulla scia di quanto già definito per la Liga spagnola, con la disputa oltreoceano di un almeno un match a stagione del massimo trofeo iberico per i prossimi 15 anni.
La finale di Champions League potrebbe essere disputata a New York
L'indiscrezione è arrivata direttamente dalla Spagna e in particolare dalle ultime dichiarazioni, a Radio Catalunya, di Jaume Roures, socio fondatore e direttore generale di MediaPro. Quest'ultimo ha rivelato infatti "Si sta negoziando per una finale di Champions League a New York". C'è dunque la volontà, di far disputare almeno una partita a stagione del massimo trofeo continentale oltreoceano, compresa la finalissima. Un'ipotesi quella di un ultimo atto di Champions nella Grande Mela che potrebbe concretizzarsi magari dal 2021, essendo già state assegnate le due finali precedenti rispettivamente a Madrid e Instanbul.
L'accordo tra la Liga e Relevent, Girona-Barcellona si giocherà a Miami
Una soluzione che si potrebbe concretizzare sulla scia di quanto accaduto per la Liga spagnola. Il patron di MediaPro infatti ha "benedetto" l'accordo raggiunto tra il campionato di calcio iberico e la multinazionale di Miami Revelent Sports, per giocare una partita a stagione negli Stati Uniti per i prossimi 15 anni. Già definita la prima gara che dovrebbe disputarsi negli States, ovvero Girona-Barcellona in programma il 27 gennaio 2019.
Giocatori e tifosi protestano, ecco perché non vogliono partite negli Stati Uniti
Nonostante le agevolazioni e le iniziative dei club e della Liga per andare incontro ai tifosi delle due squadre, non mancano le polemiche anche da parte dei giocatori. Una trasferta a dir poco lunga ed evidenti difficoltà logistiche alla base delle polemiche degli addetti ai lavori, che hanno richiesto maggiore tutela. Una situazione che potrebbe replicarsi anche nel caso in cui l'accordo per le partite di Champions negli Stati Uniti diventasse ufficiale.
