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Massimiliano Allegri: Ambra Angiolini, il soprannome ‘acciughina’ e altre 5 cose che (forse) non sai di lui

Chi è Massimiliano Allegri, la vita e i segreti del tecnico che ha conquistato la ‘panchina d’oro’. In Italia ha vinto tutto con la Juventus, gli manca solo la consacrazione in Champions dopo 2 finali perse con Barcellona e Real Madrid.
A cura di Maurizio De Santis
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Le donne (una lasciata sull'altare a poche ore dalle nozze), gli amori e il vizio (lontano nel tempo) di giocare ai cavalli. A Massimiliano Allegri la ‘mandrakata' è riuscita: Aglianese, Spal, Grosseto, Lecco, Sassuolo, Cagliari, Milan e poi l'approdo alla Juventus è stato come indovinare la tris. ‘King, Soldatino e D'Artagnan' questa volta gli hanno portato fortuna ma se l'è meritata con la gavetta che lo ha portato dai campi della C fino al tetto d'Europa… o quasi, perché la legittimazione in Champions l'ha ottenuta trascinando i bianconeri verso 2 finali (Berlino 2015, Cardiff 2017) mentre la consacrazione arriverà solo con la conquista del trofeo, l'ultimo tassello che manca alla carriera di allenatore in Italia.

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Acciuga nella rossa Livorno

Chissà cosa accadrà: che vada all'estero (probabile) oppure si ritrovi al timone della Nazionale (meno probabile ma mai dire mai) andrà sempre al Max. E' stato così da giocatore, quando veniva dipinto come una testa calda che aveva spesso problemi con gli arbitri, lo è anche adesso che dal palco dove gli hanno consegnato la ‘panchina d'oro' si toglie lo sfizio di sfottere Sarri, antagonista diretto in campionato per lo scudetto. "Faccio i migliori auguri a tutti per un bellissimo finale di stagione meno che a Maurizio, ovviamente…". Allegri è fatto così: esigente in allenamento, studioso di tattica, versatile nell'interpretazione degli schemi, schietto nel rapporto con i calciatori e soprattutto pragmatico abbastanza da fregarsene di ‘essere bello' sul rettangolo verde. Il fine giustifica i mezzi e il risultato (la vittoria) è l'unica che conta, verrà ricordata.

Falce e martello alla corte di Berlusconi

Il resto sono chiacchiere e distintivo: tra cui il soprannome ‘acciuga' che il ragazzo di Leccia (quartiere rosso della rossa Livorno) cresciuto a pane e pallone si porta dietro per via del fisico asciutto che ha sempre avuto; il carattere fumantino che pure l'ha messo nei pasticci con le forze dell'ordine quando nel 2008 – fermato per una contravvenzione nei pressi dell'abitazione dei genitori – si lasciò sfuggire che "in fondo le BR non facevano così male". Però prima di mettere piede ad Arcore seppellì falce e martello (ma ce lo vedete un allenatore comunista alla corte di Berlusconi? per la stessa ragione disse no a Sarri poi finito al Napoli) e lasciò che tattica e cervello annacquassero gli ardori giovanili.

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Cavalli e scommesse

A proposito di gioventù, qualche peccatuccio veniale l'ha commesso. Niente scheletri nell'armadio ma un vizietto lo aveva: gli piaceva scommettere e aveva la passione per le corse dei cavalli negli anni da calciatore. E' stato lo stesso Allegri a parlarne qualche anno fa quando gli chiesero un’opinione sul calcioscommesse: "A Livorno, dove sono nato, si gioca, si scommette. Avevo una passione per giocare ai cavalli. Ma un conto è rischiare il proprio denaro, un altro è vendere o comprare le partite". Chiaro e cristallino come sempre, pure quando aveva la ‘luna storta' e a 32 anni decise che era arrivato il momento di dire basta col calcio giocato. "Mi stavo allenando e il campo mi sembrava lungo come la pista di un aeroporto… Ho deciso di smettere in quel preciso momento".

La fidanzata mollata sull'altare

Volubile ma risoluto anche nella vita privata. Nel giugno del ’92 – allora aveva 25 anni – Allegri stava per sposare la fidanzata storica Erika. Era tutto pronto, doveva solo presentarsi all'altare ma fece sapere che lui la propria marcia nunziale non l'avrebbe mai fatta né ascoltata. Che sull'altare non ci sarebbe mai salito e che quel matrimonio non si doveva fare. In testa e nel cuore aveva altro, perché era un ‘bischero ma non un traditore' come lui stesso s'era raccontato in un'intervista a Vanity Fair del 2012.

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Le donne di Max: Gloria, Claudia (e 2 figli)

Tre anni più tardi però il fatidico sì lo pronunciò per davvero e si sposò con Gloria Patrizi l'ex playmate che era di 18 anni più giovane di lui e dalla quale ebbe Valentina, la primogenita molto nota oggi sui social network. La luna di miele però si trasformò in luna di fiele e il matrimonio finì a carte e quarantotto. A fine 2011 divenne di nuovo padre, questa volta di Giorgio, nato dalla relazione con la 35enne Claudia.

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Il gossip (smentito) su Barba d'Urso ai tempi del Milan

Ma il chiacchiericcio del gossip non lo ha mai abbandonato fino addirittura a tirare in ballo un flirt (mai confermato e solo presunto) con Barbara d’Urso. Il tam tam dell'informazione iniziò il battage mediatico poi fu proprio Allegri a smentire ogni cosa. "E' stato sollevato solo un polverone – disse allora, mettendo da parte ogni illazione -. Io so solo che la trovai a cena da Giannino e mi disse: ‘Ti porterò fortuna'. Vincemmo il derby e altre cinque partite. E' la mia mascotte. Ma non ho neanche il suo cellulare". Pure questo fa parte del grande circo dello spettacolo.

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Un amore colorato d'Ambra

Tutto vero invece il suo rapporto con Ambra Angiolini, l'attrice con la quale ha una relazione dall'estate scorsa. "Sono innamorata e sono felice", ha dichiarato di recente ma non ci sono nozze in vista. E chi credeva che quell'anello comparso al dito di Allegri fosse una promessa di matrimonio s'è dovuto ricredere. "L’anello? E’ solo un regalo di Ambra – rivelò in tv -. Non abbiamo in programma di sposarci". Non adesso, non ancora che tra gite romantiche e fughe d'amore riesce a stare in equilibrio, senza rete. E a non tradire la ‘vecchia signora'.

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