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Djorkaeff da Campione del Mondo a cantante

Per la serie, che fine hanno fatto… Dopo aver deliziato i tifosi dell’Inter – memorabile un gol in acrobazia alla Roma – e dopo aver vinto Mondiali ed Europei con la Francia, Djorkaeff ha inciso un singolo ‘Vivre dans ta lumiere’ e ha iniziato a lavorare in televisione.
A cura di Alessio Morra
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È una vita in cammino quella di Youri Djorkaeff, fortissimo calciatore dell’Inter e della nazionale francese campione del mondo nel 1998. D’altronde non poteva non essere così. Perché i nonni di Djorkaeff in Francia ci sono arrivati all’inizio del Novecento quando viaggiare era complicato, ma i suoi nonni dalle rispettive terre scappavano. I nonni paterni partirono dalla Russia quando c’era la Rivoluzione, mentre quelli materni andarono via dall’Armenia, terra martoriata dal genocidio. Tutti loro si stabilirono a Lione, un posto accogliente per i migranti. Il papà di Djorkaeff è stato un calciatore di successo, ha vestito quasi per cinquanta volte la maglia della nazionale francese, e quando arrivò il primo erede con la moglie decise di battezzarlo con il nome di Youri, in onore del protagonista del libro di Pasternak il ‘Dottor Zivago’, la scelta non fu casuale se si considera l’ambientazione di quella storia.

Come Yuri Zivago (Omar Sharif nel film), Youri Djorkaeff combatte parecchio, anche se a molti non dà quell’impressione perché lui è elegante e ha movimenti da danzatore, ma in area di rigore è letale e per questo rapidamente viene soprannominato il ‘Serpente’. Il giovane Youri inizia giovanissimo con il Grenoble, lì gioca sei anni e trova pure l’amore della sua vita (che non è Lara). Vaga tra la seconda e la terza divisione, il suo talento però lo intravede un giovane allenatore, tale Arsène Wenger che lo porta al Monaco. Nel Principato sfiora per due volte il successo in Ligue 1, gioca una finale di Coppa delle Coppe e giunge fino alle semifinali di Champions – il Milan di Capello è troppo forte e li spazza via. Dopo un anno a Parigi nella vita di Djorkaeff arriva l’Inter.

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Moratti sborsa 12 miliardi di vecchie lire per lui. Il francese lo ripaga alla grande. Il giorno dell’Epifania del 1997 Djorkaeff realizza uno dei gol più belli dell’intera storia della Serie A, nel match contro la Roma. La sua acrobazia è bellissima e indimenticabile. L’Inter arriva in finale di Coppa Uefa, ma perde ai rigori con lo Schalke. L’anno dopo con Ronaldo i nerazzurri vincono l’Uefa, ma perdono sul filo un (contestato) campionato che va alla Juve di Lippi. Djorkaeff si consola vincendo i Mondiali.

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Youri continua a viaggiare. L’Inter lo sacrifica all’altare di Baggio, lui passa al Kaiserslautern, ma in Germania dura poco. In Premier League si adatta meglio. Veste le maglie del Bolton di ‘Big Sam’ Allardayce e del Blackburn di Mark Hughes. La sua splendida carriera Djorkaeff la chiude con i New York Red Bulls nel 2006. Anno in cui la Francia torna a giocare una finale Mondiali, che però perderà con l’Italia – la nazionale a cui segnò il primo gol con la maglia dei ‘Bleus’, a Napoli nel 1994.

Appese le scarpette al chiodo Youri si guarda un po’ attorno e decide di vivere nella ‘Grande Mela’. Con la Francia però non perde i suoi legami. Perché nel 2007 diventa il presidente di una squadra di dilettanti di Lione, che di fatto è la squadra degli armeni di quella zona – le origini non si dimenticano mai.
Da buon campione del mondo Djorkaeff fa una serie di comparsate televisive, non solo calcistiche, attiva una fondazione a sua nome e, a sorpresa, prova la carriera da cantante. Il suo unico singolo ‘Vivre dans ta lumiere’ non è malvagio, ma non riscuote grande successo. Nella sua vita da cantante però lui è solo ‘Youri’. Da un anno Oan, il suo secondo figlio, gioca con l’Evian Thonon Gaillard. Un giorno forse la dinastia dei Djorkaeff avrà un altro calciatore.

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