Disfatta di Bergamo, Spalletti non cerca scuse: “Ho sbagliato, ma anche il Barça è crollato”
Un ko senza precedenti. L'Inter è naufragata a Bergamo e non solo per la pioggia battente: quattro sberle, rifilate da Gasperini all'armata di Spalletti che aveva già la testa e le gambe alla pausa per le Nazionali. Una sconfitta che brucia e pesa tantissimo. L'unica attenuante è che è arrivata dopo una gara di Coppa giocata ad altissimi livelli contro il Barcellona.

Il resto è da buttare, tutto. Dal risultato alla mentalità, dai singoli al collettivo. Passando dalle scelte di Luciano Spalletti che si carica sulle spalle le proprie e altrui colpe, assumendosi ogni responsabilità. Nella speranza che non debba più accadere da qui a fine stagione.
Un black-out completo
Quattro gol subiti in 90 minuti, quando fino a un istante prima ne avevi subiti 6 in 10 partite. Un tracollo imbarazzante ai confini dell'inspiegabile e solo grazie ad un eccellente Handanovic si è evitata una goleada ancor più umiliante. Col senno del poi, Spalletti – che a caldo aveva difeso tutti senza entrare nel particolare – adesso punta il dito contro se stesso.
Errore di formazione e mentalità
Colpa anche del turn over, di un cambiamento di uomini in campo che non ha pagato come in precedenza trovando una formazione distratta: "C'è questa alternanza di concentrazione che ci è successa anche ieri che non ti fa mantenere sempre una attenzione alta, non è facile quando chiedi sempre ai calciatori di essere sempre attenti su alcune cose. Questa partita dice che i blackout sono diradati, non scomparsi; rimane questo difetto, dobbiamo impegnarci e metterci l'anima"
La fatica di Coppa
Questione mentale ma anche fisica, con un calo importante che è arrivato dopo l'impegno di Champions League contro il Barcellona: " Quando ho detto che il Barcellona si scalda solo pochi minuti mentre se lo facessimo noi perderemmo, è perché loro sono più veloci a prendere subito quello che serve per la partita, dobbiamo abituarci anche noi a questo doppio salto. Hanno perso anche loro, però e non sarà un caso: le sfide in settimana si fanno sentire".
Tra Napoli e Juventus
Inter più anti Juve o alternativa al Napoli per la posizione di rincalzo. La sfida è aperta e Spalletti non si tira indietro ma spiega le proprie ragioni per dettare calma e pazienza: "Sarri ha lavorato sul Napoli 2-3 anni e adesso anche Ancelotti sta raccogliendo i frutti inserendo le proprie idee e il proprio stile. Cercheremo di migliorare questo percorso per dare ai tifosi una squadra con un carattere: ci accostate sempre alla Juve ma siamo partiti troppo indietro e abbiamo fatto poco percorso per colmare quel gap. E gli errori possono arrivare, quando si accelera senza frenare mai".