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Discriminazione territoriale, i cori segnalati dai tifosi della Juventus

Una carrellata di curiosi cori che potrebbero essere considerati discriminatori in Italia e in Europa.
A cura di Marco Beltrami
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Discriminazione territoriale si, discriminazione territoriale no? Il mondo del calcio italiano si interroga sulla variabile introdotta dagli organi giudiziari sportivi italiani per punire, non solo la discriminazione razziale, ma anche quella inerente appunto al territorio. Il giudice sportivo ha infatti deciso di chiudere la curva del Milan in occasione del prossimo match interno contro l’Udinese per i cori “Noi non siamo napoletani”, cantati nel match in casa della Juventus. Il provvedimento che è stato poi sospeso, che però ha inevitabilmente fatto scatenare la solidarietà tra tutti i gruppi ultras delle società di Serie A, che hanno deciso di fare fronte comune per difendere quella che è stata definita la propria libertà di pensiero.

Polemiche infinite. Sicuramente questo nuovo tipo di provvedimento suscita numerose perplessità anche alla luce del suo raggio d’azione, visto che saranno puniti cori che da anni e anni vengono cantati negli stadi. A tal proposito anche il patron dell’Uefa Platini in un’intervista concessa a So Foot ha dimostrato la sua perplessità dichiarando: “La Uefa prevede solo il concetto di discriminazione, poi ogni Federazione, caso per caso, decide. Qualcuno può fare di più, com’è stato il caso dell’Italia. Ma io il concetto di discriminazione territoriale l’ho imparato adesso”.

Ironia sulle "discriminazioni". A dimostrazione di questa ambiguità e difficoltà del capire, quali cori siano meritevoli di sanzioni il sito juventino ju29ro.com ha citato numerosi esempi. Si parte dai classici “Avete solo la nebbia” dedicati spesso alle tifoserie dei club del settentrione, fino a vari tipi di discriminazione. Sarebbe rientrato in un caso di discriminazione linguistico-territoriale,per esempio anche il coro che i tifosi del Genoa rivolgevano ad Antonio Cassano, quando vestiva la maglia della Samp: "Cassano la-la-la, la smetti di coprirti con la mano la-la-la, intanto tu non parli l'italiano la-la-la, tranquillo tanto noi non ti capiamo la-la-la". Ben più particolare è il caso del coro dedicato a Batistuta con un evidente riferimento al caso del mostro di Firenze, in quella che viene ironicamente definito “Abuso di cronaca nera”: “Sulle note di "Comme facette mammetta": Batistuta in camporellaE Pacciani l'accoltella!”.

I cori più curiosi in Premier. Anche all’estero non mancherebbero di certo i cori che potrebbero rientrare nella “discriminazione territoriale”. Basti pensare a quello rivolto dai tifosi del Fulham ai cugini del Chelsea che recita: “Siete solo una piccola squadra di Fulham!”. I blues infatti giocano in uno stadio che si trova proprio nel quartiere del Fulham. Tantissimi anche in Premier, i cori riservati ai giocatori asiatici con riferimento alle loro ,a dir poco particolari, abitudini culinarie. Il coreano dello United Park veniva apostrofato così: “Tira, segna, si mangerà il tuo labrador! Ji Sung Park!”. Anche in questo caso non si potrebbe parlare forse di discriminazione culinaria? La polemica è servita.

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