Diritti tv, il piano della Premier per arrivare a 11 miliardi di euro

Piatto ricco – quello dei diritti tv – mi ci ficco, almeno in Premier League ci provano. Secondo le ultime notizie rilanciate dai tabloid in Inghilterra stanno escogitando un sistema per aumentare – se non addirittura raddoppiare – i proventi che arrivano dalla vendita delle immagini in chiaro. La proposta arriva da John Mockridge, a capo del gruppo Virgin Media, che ipotizza un sistema di distribuzione per blocchi cosiddetti regionali: qualcosa di molto simile al modello americano in maniera tale da consentire anche ai tifosi delle squadre che risiedono fuori regione di potersi abbonare e seguire tutte le partite. Numeri alla mano, quanti sarebbero gli incontri in palinsesto rispetto ai 168 attuali? Si arriverebbe a un tetto di 380 match con conseguenti benefici per gli utenti. Quali? Oltre a migliorare l'offerta ci sarebbe anche un sensibile ritocco del prezzo del ticket virtuale che, secondo un rilevamento di mercato, per la maggior parte degli abbonati presenta costi ancora elevati, abbastanza da scoraggiare la domanda.
Quali sono i margini di guadagno del campionato inglese? Elevatissimi, almeno a giudicare dalle stime sul tavolo. La Premier League è da sempre uno dei tornei leader a livello internazionale nel settore dei diritti tv. L'appeal e la tradizione delle squadre d'Oltremanica hanno portato in dote ulteriori fette di mercato e partnership commerciali fino a far lievitare a 5.5 miliardi di euro la cifra per la vendita dei diritti in chiaro relativamente al periodo compreso tra il 2016 e il 2019. Per Mockridge, invece, in base al nuovo metodo sarebbe possibile rinegoziare la somma e arrivare anche a un tetto di 8 miliardi di sterline (circa 11 in euro). Una cascata di capitali che renderebbero ancora più ricche, abbastanza da permettersi campagne acquisti sempre più importanti, le società del campionato inglese.