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Diritti e soldi dalle tv: la Coppa Italia cambierà ancora e Amazon fa l’occhiolino alla A

Per avere maggiori entrate televisive il trofeo nazionale si rifarà il look: previsto anche il sorteggio di campo nei match a eliminazione diretta. Intanto per la vendita estera televisiva si fa avanti il colosso Amazon sulle zone dell’Asia e delle Americhe. Mentre MediaPro attende l’ok per i diritti in pay.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Coppa Italia è pronta ad un lifting anche totale, basta che le nuove fattezze attirino come i lumi le falene degli sponsor. Perché davanti ai soldi la Lega e la Figc sono pronte a risedersi ad un tavolo e ritagliare nuove formule per il trofeo nazionale che con ritocchi ad hoc potrebbe attirare nuovi sponsor e investitori esteri per l'acquisizione dei diritti tv. Che in Italia, si sa, sfamano un po' tutti e sono decisamente una priorità rispetto ad altre entrate dalla gestione più delicata, quali stadi di proprietà o la crescita di nuovi talenti nelle varie filiere giovanili.

Un marzo decisivo per i diritti tv

Così il prossimo marzo si trasformerà in un mese decisivo per capire da chi verrà trasmessa la prossima edizione della Coppa e – probabilmente – ci si giocherà tutte le carte anche per rilanciare il campionato per i diritti esteri. Sul tavolo l'interesse del colosso Amazon per la Serie A, da riprendere e diffondere in Asia e America e poi l'offerta di MediaPro per le gare in pay, senza dimenticare appunto la Coppa Italia.

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Coppa Italia, soldi più che democrazia

La formula piace alle tv

Un trofeo nazionale che da sempre vive un suo complesso di inferiorità. Mai è risultato un obiettivo sensibile di inizio stagione per le grandi squadre, quelle che richiamano il maggior numero di pubblico e che permettono la crescita economica delle offerte televisive. Solo da un paio di stagioni a questa parte, il nuovo format – con le eliminazioni dirette e la quasi totale garanzia dei top club dai quarti in poi – ha ridato lustro alla Coppa. Ma non basta.

La FA Cup agli inglesi

Accantonata l'idea di favorire la democrazia alla pecunia – lasciando allo spirito sportivo anglosassone la bellezza di una FA Cup in cui tutto può davvero succedere – in Italia si studia una formula per blindare ancor più la presenza di società dal bacino d'utenza maggiore, a discapito delle realtà medio-piccole. L'inconveniente è che si strutturi una Coppa interessante per metà anche dal punto di vista televisivo dove il ‘vendibile' inizia solo dai quarti di finale.

I colossi interessati al nostro calcio

Il pacchetto Coppa Italia + Supercoppa

Ecco cosa si deciderà il prossimo 2 marzo – ed entro la fine dello stesso mese – la Lega prima di varare il bando per il pacchetto unito alla Supercoppa. Ribadire la tutela televisiva delle grandi società evitando sorprese che potrebbero far abbassare il prezzo di partenza. L'attuale format piace ma si può migliorare. Ed ecco l'idea: eventualmente sorteggiare il campo dei match diretti senza decidere a tavolino la partita nello stadio del club più blasonato.

Amazon e MediaPro

Un restyling che dovrebbe permettere alla Lega di rilanciare la Coppa in attesa di chiudere in bellezza anche per la Serie A. Sul fronte dei diritti nazionali a pagamento tutti si attendono l'ok definitivo per l'offerta di MediaPro da un miliardo e 50 milioni annui. Dopo i chiarimenti con l'Antitrust, si darà la possibilità al colosso spagnolo di presentare le dovute fideiussioni e poi procedere a trattare con le varie piattaforme.

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