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Dimarco, sogno Inter con il mito di Roberto Carlos

Famiglia interista, tifoso dell’Inter e cresciuto nel settore giovanile nerazzurro fino all’esordio in Europa League contro il Qarabağ. Adesso è in prestito all’Empoli ma sogna il ritorno a Milano e un futuro in Nazionale.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Un sinistro da urlo, spinta e cross al veleno e un'ottima corsa. Tutto questo è Federico Dimarco, la speranza per il ruolo di terzino sinistro dell'Inter e della Nazionale. Per lui i paragoni già si sprecano e c'è chi lo accosta addirittura ad un monumento del calcio mondiale come Roberto Carlos, a cui il giovane in prestito all’Empoli si ispira.

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La storia, interista in una famiglia di interisti

Federico nasce a Milano il 10 novembre del 1997 in una famiglia di interisti. Ragion per cui quando si dovette scegliere in quale settore giovanile avrebbe dovuto muovere i primi passi non ci fu alcun dubbio. A 7 anni entra nell'Inter e gioca esterno offensivo ma poi viene arretrato nel ruolo di terzino sinistro. Nella stagione 2014/2015 debutta da professionista con i nerazzurri prima in Europa League contro il Qarabağ e poi in Serie A contro l'Empoli. A gennaio 2016 viene poi ceduto in prestito all'Ascoli, in Serie B: per lui 15 presenze e 4 assist.

Dal 2012 è sempre presente in tutte le nazionali giovanili italiane e la scorsa estate prende parte agli Europei Under 19. Per il laterale dal piede educato è la svolta. In Germania si mette in mostra mettendo a segno ben quattro reti, di cui tre su rigore e una su punizione, risultando uno dei migliori giocatori del torneo. Così l'Empoli decide di puntare su di lui e lo prende in prestito. Qui può crescere aiutato dal veterano Pasqual. Intanto continua il suo percorso con le Nazionali azzurre e con l'Under 20 ha già collezionato 3 presenze e 2 gol.

La scheda di Federico Dimarco (Transfermarkt)
La scheda di Federico Dimarco (Transfermarkt)

Punti di forza

Federico Dimarco, senza troppi giri di parole, rappresenta una delle speranze del futuro del nostro calcio. Protagonista assoluto della nazionale Under 19 di Vanoli che ha sfiorato il titolo continentale quest’estate in Germania (anche 4 reti per lui), il calciatore dell’Inter in prestito all’Empoli è un terzino sinistro davvero eccezionale. Mancino naturale dal piede educatissimo, dotato di grande corsa, il milanese è in grado di crossare con estrema facilità risultando spesso determinante, non solo con i suoi assist al bacio, ma anche con le sue imprendibili bordate da fuori area. Anche dal punto di vista atletico, Dimarco sembra essere un calciatore pronto, nonostante i suoi 18 anni, infatti, dimostra una grande forza muscolare, continuità di corsa, velocità e dinamismo armi essenziali per gestire al meglio il suo ruolo in campo.

Punti deboli

Uno dei punti su cui maggiormente dovrà lavorare l’esterno empolese è sicuramente la fase difensiva. Al netto della sua grande grinta che si esprime nella voglia di affrontare l’avversario per strappargli il pallone, Dimarco, nelle sue costanti progressioni offensive, lascia spesso campo per eventuali ripartenze, una situazione di gioco che dovrà curare specie nel nostro tatticissimo campionato. In più, non essendo molto alto (173 cm), il ragazzo trova difficoltà in marcatura aerea su palla inattiva.

Federico Dimarco in azione (fonte fourfourtwo)
Federico Dimarco in azione (fonte fourfourtwo)

L'urlo in diretta social su Facebook e Twitter

Dopo aver battuto l’Inghilterra in semifinale, nei mondiali under 19, tutto lo spogliatoio si era ripromesso di cantare, in caso di vittoria, insieme allo staff azzurro, l’ormai famigerato coro “PO-POPOPO-POOOOO” coniato dai tifosi della nazionale tricolore nell’indimenticabile mondiale vinto contro la Francia nel 2006. Al triplice fischio che sancì l’accesso alla finale, accadde infatti l’apoteosi, con protagonisti proprio Dimarco e il suo inseparabile amico e compagno di squadra già ai tempi dell’Inter, Federico Bonazzoli, a cantare a squarciagola rigorosamente in diretta social su Facebook e Twitter.

Cerrone, ex Primavera Inter: "Sinistro micidiale su punizione"

Nel corso del mondiale under 19, Paolo Vanoli, tecnico della spedizione azzurra, dopo le esaltanti prove di Dimarco, sottolineò la sua grande polivalenza tecnica e tattica, ritenendolo indispensabile per gli automatismi di gioco di qualsiasi squadra. Salvatore Cerrone, ex allenatore della Primavera nerazzurra, ha raccontato il suo esordio all’Inter: “Ho avuto Federico a partire dai Giovanissimi Nazionali e subito si mise in mostra per le sue doti: aveva già un sinistro impressionante. Quando batte un calcio piazzato si ha sempre la sensazione che possa succedere qualcosa. I paragoni non mi piacciono, ma l’accostamento con uno dei terzini del Barcellona ci sta tutto, come struttura fisica e qualità Federico ricorda molto Jordi Alba”.

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