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Dieci cose da sapere su Mou, lo Special One delle vittorie

L’allenatore portoghese ha riportato il Chelsea sul trono della Premier League e ha conquistato il suo 22esimo titolo di club. Avrà un ingaggio da 16 milioni di euro… abbastanza da partecipare alla costruzione di un resort di lusso nell’Algarve (zona dove ha investito anche Cristiano Ronaldo) e partecipare alla realizzazione di un Mega Hotel da 88 milioni di euro.
A cura di Vito Lamorte
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José Mourinho è antipatico a molti, per altri è solo fortunato, per molti altri è un grande motivatore e conoscitore calcistico. Alcuni lo considerano un genio. I tifosi delle squadre che ha allenato nella sua carriera lo idolatrano, mentre i nemici tentano di affossarlo in ogni modo. Ma se è vero che le parole volano via, i numeri restano: lo Special One ha vinto il titolo nazionale in quattro leghe diverse, ha vinto 2 Champions League storiche e ha diversi record sparsi per l'Europa. Fin qui nulla di nuovo. José la scorsa settimana ha vinto nuovamente la Premier League con il Chelsea dopo quelle del 2004/2005 e 2005/2006 ed è tornato al centro di molti dibattiti che mettono in discussione la bravura o i metodi con cui riesce ad ottenere i risultati. In José Mário Dos Santos Mourinho Félix sacro e profano si incontrano, si scontrano e poi si incontrano nuovamente. Abbiamo cercato delle curiosità e degli aneddoti poco conosciuti su questo allenatore così speciale e così chiacchierato.

1. Mourinho Tactical Board. Conoscevate questo software che contiene schemi e strategie del gioco del calcio? Beh, in caso di risposta negativa adesso potete utilizzarlo anche voi. Questo software non si limita solo a semplici organizzazioni di schemi ma comprende anche i segreti degli avversari ed è basato su un database aggiornato e curato personalmente dallo stesso Mou e da un gruppo di fedelissimi del tecnico. È capace anche di suggerire mosse, gestire e pianificare le tattiche delle proprie squadre e di quelle avversarie con lo sviluppo di tutte le infinite variabili di schemi e posizioni in campo dei giocatori che si possono produrre in una partita. In Spagna si dice che questo "giochino" abbia dato una grossa mano a Mou a conquistare la Copa del Rey con il Real Madrid.

2. "Dove abiti? In via Josè Mourinho!". L'allenatore portoghese ha una via intitolata a suo nome nella nativa città di Setubal. La "avenida Mourinho" è situata tra Rua dos Trabalhadores do Mar e il Parque Urbano de Albarquel.

3. Josè e la Bibbia. Josè Mourinho svela se stesso, alla rivista giapponese Sports Graphic Number. Il tecnico del Chelsea ha raccontato nell’intervista, alcuni dettagli della sua vita privata e alcuni aneddoti relativi alle sue ultime esperienze con Real Madrid e Chelsea: "Prima delle partite apro sempre la Bibbia a casa mia e leggo per qualche minuto. È una cosa che mi regala delle sensazioni positive".

4. Mou al Barça con Luis Enrique. Josè Mourinho avrebbe potuto lavorare fianco a fianco con Luis Enrique. A rivelarlo è stato Marc Ingla, vicepresidente del Barcellona durante l’era del presidente Laporta. Sembra che Mourinho sarebbe potuto arrivare sulla panchina del Barcellona prima che iniziasse la gestione Guardiola e propose i nomi di Luis Enrique, Sergi Barjuan, Chapi Ferrer e proprio quello di Pep come possibili vice.

5. Questione di metodo. Sin dai tempi del Porto molti hanno apprezzato i metodi di allenamento poco convenzionali di Josè Mourinho e l'interesse e la curiosità verso queste nuove tecniche sono diventate oggetto di analisi da parte di alcuni studenti universitari nella pubblicazione "Mourinho. Questione di metodo".

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6. Incorreggibile Mou. Nella Champions 2004/2005 i Blues sconfissero il Barcellona agli ottavi e si presentarono ai quarti di finale per sfidare il Bayern Monaco. L'allenatore portoghese venne squalificato da Volker Roth, capo della commissione arbitri dell'UEFA, che lo definì "un nemico del calcio" e gli inflisse due giornate e una multa per le accuse all'arbitro svedese Frisk. Durante le gare d'assenza pare che il suo preparatore atletico Rui Faria abbia indossato un auricolare sotto un cappello di lana per essere sempre in contatto diretto con Josè e addirittura si narra che il portoghese allo Stanford Bridge si sia nascosto in un cesto della biancheria per poter parlare con i suoi giocatori.

7. Tackle a Olly Murs. Nel corso di una partita di beneficenza giocata a Manchester, Josè Mourinho invase il campo e si “esibì” in un tackle vincente ai danni del cantante britannico Olly Murs. Il tecnico del Chelsea tornò a sedersi dopo un sorriso beffardo. Grosse risate fra il pubblico dell'Old Trafford mentre l'intervento da dietro dello Special One ha suscitato qualche perplessità all'ex partecipante di X-Factor.

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8. La comunicazione. Mourinho ha sempre usato la comunicazione per far scudo e proteggere la sua squdra dagli attacchi mediatici. Ha sempre cercato delle contrapposizioni forti come un condottiero che sta per andare in guerra: "noi" e "loro", "io" e "gli altri". Josè si è sempre eretto a capopopolo e per questo i tifosi delle squadre dove ha allenato lo idolatrano. L'unica piazza dove quest'operazione è riuscita in parte è Madrid. Molti tifosi interisti ricorderanno quando al Chiambretti Night Mourinho si paragonò a Robin Hood e disse: "Noi abbiamo Inter Channel con i suoi 45.000 abbonati, la Juve ha Tuttosport e il Milan ha 3 tv e i giornali. Mi sento un po' come Robin Hood".

9. Mourinho, lo Yorkshire e l'arresto. Nel 2007 Jose Mourinho era allenatore del Chelsea. L'Animal Services invitò l'agente del portoghese a consegnare alle autorità lo Yorkshire terrier di proprietà del tecnico (si chiamava Gullit in onore del noto giocatore olandese) a causa di alcune voci sulla possibile mancanza di vaccini dopo essere stato portato dal Portogallo. Mou, che era concentrato sulle vicende del suo Chelsea, venne informato dalla moglie Tami di quanto accaduto e tornò subito a prendere lo Yorkshire ma la polizia di Londra procedette con l'arresto per resistenza alle autorità e per essersi rifiutato di mettere il cane in quarantena. La questione venne risolta quando venne dimostrato che il cane era stato acquistato in Inghilterra e aveva tutte le vaccinazioni.

10. Il patrimonio di Josè. Lo Special One sta per firmare un rinnovo da 16 milioni di euro a stagione che lo farà diventare il secondo allenatore più pagato del mondo alle spalle di Sven Goran Eriksson (in Cina percepisce ben 18,5 milioni) e alle sue spalle può vantare molti sponsor, come Samsung, AmEx, Braun, Adidas, Jaguar e più di recente la Bt Sport, per la quale ha sostituito Garteh Bale come brand ambassador. Molti si chiedono come verrà investito un simile patrimonio, in che modo un personaggio come Mourinho investa il proprio denaro e la risposta è molto semplice: mattone.

Si, perchè eccezion fatta per il periodo madridista (in cui viveva in un lussuosissimo appartamento da 20.000 € al mese) lo Special One ha sempre fatto acquisti importanti: ad ottobre 2014, Mourinho ha finito di arredare il proprio quartier generale nella capitale britannica, al numero 31 di Chester Squadre, Belgravia, il posto più costoso dove vivere in tutto il Regno Unito. Anche Roman Abramovich aveva comprato due stabili nella stessa zona e aveva avviato i lavori per unirli e creare 8 appartamenti ma il progetto non è mai stato realizzato per problemi burocratici e il patron del Chelsea è riuscito a rivendere l'intero stabile per la comoda cifra di 52 milioni di sterline.

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Mourinho non è mai  arrivato a tali cifre ma gli investimenti fatti dallo Speciale non sono da meno: per i suoi 5000 metri quadri comprensivi di spazio adibito a palestra e cinema, ha speso 6,7 milioni di sterline. Nella precedente esperienza londinese ne aveva spesi 6,5 di milioni e la casa era situata al 10 di Eaton Terrace, stessa zona. In patria il manager del Chelsea possiede ben 5 case: una ad Azeitao, una vicino Setubal, un’altra casa è proprio a Setubal e altre 3 case nelle zone nobili del Portogallo: Cascais, Troìa e Ferragudo. L’ultima idea è quella di partecipare alla costruzione di un resort di lusso nell’Algarve (zona dove ha investito anche Cristiano Ronaldo) e partecipare alla realizzazione di un Mega Hotel da 88 milioni di euro. Lo Special sarà anche famoso per la dedizione al suo lavoro ma c’è da dire che sa come tenersi occupato.

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