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Didier Drogba, il messaggio su Instagram da far leggere a chi ha un sogno nel cuore

A 40 anni Didier Drogba ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Lo ha fatto qualche settimana fa e ha voluto ribadirlo in un post pubblicato sul proprio profilo Instagram: “Se qualcuno dovesse dirti che i tuoi sogni sono troppo grandi, ringrazialo e lavora sempre più duramente e intelligentemente per trasformarli in realtà”.
A cura di Maurizio De Santis
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Se qualcuno dovesse dirti che i tuoi sogni sono troppo grandi, ringrazialo e lavora sempre più duramente e intelligentemente per trasformarli in realtà.

A parlare così è Didier Drogba, l'attaccante ivoriano a 40 anni (compiuti a marzo scorso) ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Lo ha fatto qualche settimana fa e ha voluto ribadirlo in un post dedicato a sé stesso pubblicato sul proprio profilo Instagram. E' stato come riavvolgere il nastro e tornare bambino, quando nemmeno immaginava che sarebbe diventato uno dei calciatori più forti al mondo. Allora aveva 11 anni e le spalle ancora troppo piccole, dopo 29 anni può mettere la parola fine a quella favola bella iniziata sui campi in terra battuta (a Niaprayo, in Costa d'Avorio, dov'è stata scattata la foto).

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Sono state più di 370 reti realizzate tra squadre di club e Nazionale, 11 maglie indossate (dalle giovanili del Levallois fino ai Phoenix Rising, l'ultima dell'avventura da professionista) con una in particolare che è diventata una seconda pelle, quella del Chelsea vestita dal 2004 al 2012.

1989 o dove tutto ha avuto inizio – si legge nel messaggio a corredo dell'immagine – quando penso agli ultimi 20 anni della mia carriera da professionista, guardando a questa foto non posso che essere orgoglioso di quello che ho ottenuto come calciatore. La cosa più importante è che questo percorso mi ha formato come uomo.

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Il tecnico che lo ha impressionato di più? Facile, facile ipotizzare chi possa essere stato. Per un attaccante speciale non poteva che esserci un allenatore ‘speciale': José Mourinho, sul quale racconta un aneddoto emblematico.

Ci stava parlando dell'atteggiamento che deve tenere un calciatore che punta a diventare un top player e mi colpì in particolare una sua frase. Diceva: se vuoi essere l'unico re, allora torna pure nel campionato dove giocavi prima e segnavi 100 gol. Qui ci sono 22 re: o lo accetti e lavori con gli altri, oppure puoi andare via.

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