Di Canio si sfoga: “Amareggiato per l’episodio, ma quanta ipocrisia”
Dopo l'accusa ed il suo allontanamento, per Paolo Di Canio è arrivato il momento di parlare. Licenziato da Sky per l'ormai famoso episodio della foto nella quale compare il tatuaggio inneggiante al Duce, l'ex attaccante della Lazio e "seconda voce" del campionato inglese ha rilasciato all'Ansa un'intervista dove si ribella alla decisione dell'emittente satellitare: "La foto? Una banale svista da parte di chi l'ha pubblicata per conto di Sky – ha dichiarato Di Canio – E' stata scattata da un collaboratore dell’emittente, in un momento di pausa alcune ore prima dell’avvio della diretta, senza notare che la stessa mi mostrava con il bicipite scoperto e con quel tatuaggio visibile. Una semplice disattenzione, certamente a me non imputabile, ma che non poteva in alcun caso comportare per me, incolpevole, l’allontanamento dal mio lavoro".
La difesa di Cristiano Lucarelli
Davanti al tentativo di Di Canio di spiegare l'episodio, Sky non ha però voluto sentire ragioni: "Ho chiesto formalmente, attraverso una lettera del mio legale, che l’azienda si rendesse disponibile a chiarire assieme a me i contorni, semplicissimi, dello spiacevole inconveniente, così che potessi riprendere il mio lavoro come ritengo che fosse sacrosanto; ma niente. Quello che più mi indigna è l’ipocrisia di chi ancora finge di scoprire soltanto ora il mio modo di essere e certe mie idee, viceversa arcinote da sempre".
In attesa di un eventuale confronto con l'emittente, Di Canio ha intanto incassato la difesa di Cristiano Lucarelli. L'ex attaccante del Livorno (oggi allenatore), universalmente riconosciuto come simpatizzante di sinistra, ha voluto infatti lanciare un salvagente al 48enne opinionista televisivo: "E’ una cosa grottesca, conosciamo le idee di Di Canio, non capisco questa mossa di Sky – ha dichiarato a cittaceleste.it – E’ come se si fosse scoperto l’acqua calda, si conoscono molto bene le idee di Paolo Di Canio, io sono dalla sua parte".