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Di Canio: “Non parlo di politica, penso a salvare il Sunderland” (VIDEO)

Nella conferenza stampa di presentazione il neo allenatore italiano replica così alle polemiche scatenate dal suo ingaggio: “Le accuse di fascismo? E’ una situazione ridicola e patetica che non mi rappresenta”.
A cura di Maurizio De Santis
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il neo allenatore del sunderland

Quel saluto romano verso i tifosi della Lazio è un marchio, un simbolo che gli inglesi non hanno dimenticato. Nemmeno i tabloid, pronti a sbattere la foto in prima pagina adesso che Paolo Di Canio comincia l'avventura sulla panchina del Sunderland. Il suo ingaggio, scelto al posto dell'esonerato Martin O'Neill, ha sollevato un polverone. David Miliband, deputato laburista ed ex ministro degli Esteri, ha lasciato ieri la carica di vicepresidente e direttore non esecutivo del Sunderland. Il neo allenatore ha ribadito i concetti espressi nel comunicato diffuso ieri dal Sunderland: "Le accuse di fascismo? E' una situazione ridicola e patetica che non mi rappresenta. Non devo più rispondere a questa domanda: nella nota del club c'erano le mie parole, chiarissime. Non voglio più parlare di politica perché non sono in Parlamento. Parlerò solo di calcio".

Missione impossibile. Il Sunderland ha un punto di vantaggio sulla zona retrocessione quando mancano 7 giornate alla fine del campionato. "Quando il presidente Ellis Short mi ha chiamato, non stavo più nella pelle. Sarei venuto qui a nuoto. Sono sicuro che, con il mio entusiasmo, possiamo fare qualcosa di importante nelle prossime 7 partite. Spero di riuscire a dare più fiducia alla squadra in campo". Domenica il debutto in un match particolarmente complicato: i Black Cats rendono visita al Chelsea.

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