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Deschamps: “Per la Francia è un’occasione unica”

Il c.t. dei francesi alla vigilia della finale rende merito al Portogallo: “I nostri avversari non sono arrivati per caso in finale, sono organizzati e solidi. E poi c’è Cristiano Ronaldo, un meraviglioso top player”.
A cura di Alessio Morra
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La Francia a Saint-Denis torna in campo in una finale di una grande manifestazione a distanza dieci anni. Il c.t. dei ‘Bleus’ è un uomo molto pratico e sa che contro il Portogallo in qualunque modo bisogna ottenere la vittoria: “C’è grande entusiasmo, ancora non c’è tanta tensione, ma è un’occasione unica e a questo livello conta soltanto vincere”. Deschamps è stato il capitano della Francia campione del mondo 1998 e vincitrice dell’Europeo del 2000. In tanti hanno fatto paralleli tra quelle squadre e questa, ma l’ex juventino rifugge da ogni tipo di paragone:

Rispetto a quando giocavo le sensazioni sono diverse, da allenatore a volte sono frustrato perché vorrei essere in campo e dare una mano. Odio comparare le generazioni di calciatori, sono epoche differenti. Chi è qui oggi se l’è meritato, il passato è andato e per portoghesi e francesi conta solo ciò che accadrà domani.

Deschamps rendo merito ai suoi calciatori, che hanno lavorato moltissimo negli ultimi due anni, ma dà grossi meriti soprattutto ai difensori centrali che per molti esperti sarebbero stati l’anello debole della nazionale. Invece Koscielny fin qui è stato perfetto, mentre Umtiti si è rivelato utilissimo nelle ultime due partite:

Non so se questo è il match più importante della mia carriera. Non posso guardare indietro, né so cosa accadrà in futuro, per questa generazione di giocatori. I miei calciatori devono pensare di essere dei privilegiati a poter giocare la finale di un Europeo in casa. Su di noi all’inizio c’era grande tensione, ma abbiamo lavorato nella giusta direzione sin dalle amichevoli. La difesa è cresciuta? Koscielny è uno dei nostri uomini con la maggior esperienza internazionale, mentre Umtiti sapevo che ci sarebbe tornato utile. Lui è giovane, ma ha personalità ed è molto più maturo di calciatori che hanno superato i trent’anni.

La prassi il selezionatore francese la rispetta quando rende merito al Portogallo ed elogia naturalmente Cristiano Ronaldo, l’uomo più temuto. Nella finalissima Ronaldo affronterà di nuovo Griezmann, un ragazzo che con Simeone ha cambiato ruolo ed è diventato fortissimo:

Il Portogallo non è in finale per caso, hanno organizzazione e solidità. E poi c’è Cristiano Ronaldo, un meraviglioso top player. Sarà difficile limitarne le doti soprattutto nel gioco aereo. Cristiano è al vertice da anni e sa aiutare la squadra. Il confronto con Griezmann? Non mi interessa. Antoine è giovane e ha disputato una grande annata. Da quando ha cambiato formazione sta giocando in un ruolo molto adatto alle sue caratteristiche.

Capitan Lloris in un momento importante, il più importante degli ultimi dieci anni per i francesi, ricorda quanto lui e i suoi compagni hanno dovuto faticare per scrollarsi di dosso la figuraccia fatta nel mondiale sudafricano:

Il calcio francese si è riscattato, è uscito dalla crisi dopo quella brutta eliminazione subita ai Mondiali 2010, che hanno lasciato una macchia e hanno dato un’immagine molto negativa di noi. Siamo ripartiti dal basso e dopo sei anni siamo in finale.

Sagna sa che sarà dura fermare Ronaldo, e pensa ad un metodo alternativo per stoppare l’attaccante del Real Madrid: “Ronaldo lo conosciamo. Io potrò cercare di essere veloce negli interventi e di concedergli poco spazio. Ma quando salta, forse un elicottero potrebbe essere un buon modo per fermarlo”.

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