Derby di Manchester: United contro City, una città divisa
Una partita diversa dalle altre. Come in tutto il mondo, la stracittadina riveste una importanza capitale, quindi anche Manchester si spacca in due per i "red devils" ed i "citizens". Il Manchester United, squadra dominatrice degli ultimi quindici anni del calcio inglese, contro il nuovo che cresce, ovvero i "cugini" del Manchester City, team che dispone adesso di una smisirata capacità economica grazie ai soldi degli sceicchi e che si affida a Roberto Mancini per ritornare a vincere un titolo che a Maine Road manca addirittura dal 1968, quando il primato venne strappato allo United di George Best troppo impegnato a vincere la Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eusebio nella storica finale di Wembley.
Il prossimo sarà il centoquarantaquattresimo derby, con il bilancio generale che vede in vantaggio la squadra di Sir Alex Ferguson, che comanda con cinquantasette vittorie contro trentasette, con quarantanove pareggi. Finita in pareggio anche la gara dell'andata, con uno scialbo zero a zero che lasciò piuttosto delusi i tifosi accorsi allo stadio. Adesso però la questione è diversa. Il Manchester United comanda la classifica con cinquantaquattro punti, cinque in più di Balotelli e compagni ma con una partita in meno. Non ci vuole molto ad intuire che se i "red devils" dovessero vincere compierebbero un passo in avanti forse decisivo verso il titolo, mentre il "Mancio" sa benissimo che se vuole avere ancora chance di vincere la Premier League deve assolutamente andare a sbancare "Old Trafford", il "teatro dei sogni". Non dimenticando che c'è anche un terzo incomodo, ovvero l'Arsenal, pronto ad approfittare di un eventuale pareggio.
Nuovi acquisti importanti in casa City nel mercato di gennaio, come l'arrivo di Dzeko, così come cessioni eccellenti (vedasi Adebayor al Real Madrid), per cercare di rafforzare una rosa già interessantissima con un attacco composto da Balotelli, Tevez e Jo. Fondamentalmente intatta invece l'ossatura dello United, che ha trovato in Javier "Chicharito" Hernandez il superbomber di cui aveva bisogno, compensando le lunghe pause prese da Rooney, alle quali ha risposto anche lo strepitoso Berbatov (una media reti davvero stratosferica quella del centravanti bulgaro, già autore di due triplette in campionato).
Fra i sostenitori delle due squadre ultimamente non corre certo buon sangue, ma ad accendere ulteriormente gli animi ci ha pensato il grande ex, ovvero Carlos Tevez che ha lanciato la sfida ai tifosi dello United. Parole come sempre pungenti le sue: “Non me ne frega niente se mi fischieranno, è normale che mi temano perchè vogliono difendere il loro club. Fanno semplicemente il loro ruolo come io farò il mio. Una cosa però la devo dire, visto che mi hanno accusato di non aver dato il massimo per i loro colori ma non è affatto vero. Molti di loro non sanno neanche il vero motivo per cui sono andato via“.