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Delio Rossi si presenta così: “Palermo, ti porto in Serie A”

Primo allenamento e prima conferenza stampa per il 59enne tecnico romagnolo: tornato sulla panchina siciliana, dopo la precedente esperienza tra il 2009 e il 2011. “Non potevo dire di no a questa piazza per la quale ho un debito di riconoscenza. Non sono Mago Merlino ma cercherò in queste quattro partite di raggiungere l’obiettivo”.
A cura di Alberto Pucci
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Con ancora quattro partite da giocare, il Palermo cerca lo sprint finale per centrare la promozione diretta in Serie A. Per farlo ha deciso di richiamare Delio Rossi, tornato in città dopo l'esonero dei giorni scorsi di Roberto Stellone. Già sulla panchina rosanero tra il 2009 e il 2011, il 59enne tecnico romagnolo si è presentato a stampa e tifosi nelle scorse ore: "Mi spiace per il collega, ma non potevo dire di no a questa piazza per la quale ho un debito di riconoscenza. Non sono Mago Merlino ma cercherò in queste quattro partite di raggiungere l'obiettivo".

Delio Rossi e l'aiuto dei tifosi

L'obiettivo per tutti i tifosi rosanero è ovviamente quello di lasciare il purgatorio della serie cadetta e tornare a respirare il clima della massima serie: "Sotto la mia gestione il Palermo ha realizzato grandissimi risultati – ha continuato Delio Rossi – ma a quattro giornate dalla fine è difficile intervenire da un punto di vista fisico e tattico. Ora dobbiamo solo mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili senza stravolgere il lavoro che è già stato fatto. In questo momento io posso dare serenità e maggiore convinzione nei propri mezzi. Secondo me la differenza può farla l'ambiente stando vicino alla squadra. Adesso bisogna pensare a vincere le partite tutti assieme".

I problemi della società

A tre punti dalla seconda in classifica (il Lecce) e atteso nelle ultime quattro gare da due trasferte (Livorno subito e Ascoli il prossimo 4 maggio) e da due impegni allo stadio "Barbera" con Spezia e Cittadella, Delio Rossi ha escluso di aver trovato una squadra demotivata e preoccupata della situazione societaria: "I ragazzi non mi sono sembrati arrendevoli, e fin che la palla rotola dobbiamo tutti insieme provare a garantire a noi ed alla società un futuro migliore. Tra i miei compiti c'è anche quello di isolare i giocatori da fattori esterni. Ho lavorato in tanti ambienti, e il fattore societario non ha mai rappresentato un alibi e non lo sarà neanche qui".

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