Del Piero, 20 anni fa il gol al River: “Mi sentii invincibile, e la mia vita cambiò”
Sono passati 20 anni dalla magica notte di Tokio. Il 26 novembre 1996 la Juventus di Marcello Lippi batteva di misura il River Plate conquistando la seconda Coppa intercontinentale della sua storia. Una partita assai equilibrata, risolta all'81° dall’ennesima perla di Alessandro Del Piero capace di conquistare la scena, e di incassare il premio di migliore giocatore del match. Una serata indimenticabile per Pinturicchio che sul proprio sito ha celebrato il ricordo del successo di Tokio che ha un posto davvero speciale nella sua bacheca personale: “Juventus-River Plate, 20 anni dopo. Oggi è una giornata speciale, ricordando quel 26 novembre 1996, quando quella squadra fantastica salì sul tetto del mondo. Quando si parla di gol importanti della mia carriera, cito sempre quello di Tokyo ai primi posti”.

Da quel momento in poi, l’ex capitano della Juve è diventato una vera e propria icona per lo sport giapponese. Un rapporto fortissimo quello tra la grande gloria bianconera e il Paese del Sol Levante che ha citato anche alcuni stralci della sua autobiografia “Giochiamo Ancora”: “Se dovessi indicare una vittoria che forse più di ogni altra sento mia sul piano individuale, sceglierei la Coppa Intercontinentale che la Juventus ha conquistato proprio a Tokyo il 26 novembre 1996, dopo aver sconfitto il River Plate”.
Il legame con il Giappone
Nella partita contro il River Del Piero si è sentito quasi invincibile e anche per questo ricorda ogni particolare di quell’esperienza in campo e fuori: "C’è sempre una partita nella partita, quella che un giocatore disputa non solo contro l’avversario ma anche contro se stesso, contro i suoi limiti. In quell’occasione ho provato la sensazione di poterli abbattere tutti, con quel gol segnato a pochi minuti dalla fine: la rete che valeva il titolo di campione del mondo per club. Così è nato il mio legame con il Giappone e con la sua gente. Da allora, anche a distanza, non ci siamo più persi. Ricordo bene il boato dopo il gol, la mia esultanza, uno stadio bianconero che sembrava il nostro, la premiazione, la coppa alzata al cielo".
A letto con la Coppa
In conclusione un curioso retroscena. A dimostrazione di quanto Del Piero sentisse suo quel trionfo, nella notte giapponese decise di dormire in compagnia della Coppa: “Non potevo pensare a niente di più e di meglio di ciò che avevo ottenuto quella sera. Quando siamo tornati in hotel, dopo una lunga serata di festeggiamenti la coppa fece il giro di tutte le stanze e alla fine si fermò nella mia, inizialmente soltanto per le foto di rito. Ma quando tornarono a riprendersela, in attesa di riportarla a Torino il giorno dopo, dissi che l’avrei ‘sorvegliata’ io: ’Non vi preoccupate, è in buone mani. Stanotte la Coppa dorme con me’. E così andò. La tenni lì, al mio fianco. Come un bambino che non si vuole separare dal suo regalo più grande neppure per dormire, per non rischiare di svegliarsi e non trovarla più. È uno dei sogni più veri che mi sia capitato di vivere”.