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Del Fabro e la battaglia persa con la SLA: “Cure negate, sarà il mio ultimo Natale”

L’ex rugbista lascia tutti senza parole con un post su Facebook: “Questo sarà il mio ultimo Natale. La mia vita è giunta al capolinea. Da quasi quattro anni sono ammalato di Sla, malattia incurabile che ha reso la mia esistenza un calvario improponibile. Auguro a tutti voi un futuro ricco di salute. Lascio due fotografie in ricordo dei tempi felici”.
A cura di Marco Beltrami
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Un post su Facebook con poche parole, pesantissime, che colpiscono come un pugno nello stomaco. Dario Del Fabro, ex rugbista udinese di 62 anni, ha commosso tutti con un messaggio che ha il sapore dell'addio e che non ha bisogno di ulteriori commenti: "Questo sarà il mio ultimo Natale. La mia vita è giunta al capolinea. Da quasi quattro anni sono ammalato di Sla, malattia incurabile che ha reso la mia esistenza un calvario improponibile. Auguro a tutti voi un futuro ricco di salute. Lascio due fotografie in ricordo dei tempi felici".

Del Fabro e la lotta con la SLA

Due immagini relative a momenti felici della vita privata per Del Fabro, che ha definito un calvario la sua vita, sconvolta dalla Sla. Una malattia che ha mietuto numerose vittime anche nel mondo del calcio: impossibile dimenticare Gianluca Signorini e Stefano Borgonovo deceduti dopo una lunga lotta con questo terribile male. E Del Fabro oltre al post su Facebook ha voluto raccontare la sua esperienza, in un'intervista concessa al Messaggero Veneto.

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Le cure con un farmaco sperimentale negate dal Tribunale

Il 62enne ha rivelato in particolare che il Tribunale gli ha negato le possibili cure con un farmaco sperimentale: "Si chiama GM 604 ed è un farmaco testato negli Stati Uniti. Il problema è che nel 2016 era ancora in fase di sperimentazione. L'avvocato calabrese Fabio Trapuzzano, tuttavia, è riuscito a ottenere per sei pazienti il via libera alla sua adozione da parte di altrettanti tribunali, da Napoli a Macerata".

Del Fabro e l'amore per Udine

Dal Tribunale di Udine però è arrivato il no all'utilizzo, con Del Fabro che ha dunque dovuto accettare il tutto e non cedere alla tentazione di un cambio di residenza che avrebbe potuto poi cambiare il corso degli eventi: "Il ricorso, urgente e cautelare, è stato rigettato. Nel motivare l'ordinanza, il giudice ha parlato di efficacia non comprovata del farmaco e sostenuto la necessità di uno studio di dimensioni più ampie. Trattandosi di decisione lasciata alla discrezione del giudice l'avvocato mi aveva consigliato di spostare la residenza a Napoli. Mi rifiutai, sbagliando. Lo feci per non tradire la mia udinesità e questo è il risultato".

Il mancato ricorso all'eutanasia per amore dei figli

Del Fabro ha pensato anche di farla finita, con il ricorso all'eutanasia. Un'ipotesi però rigettata per amore dei propri figli: "A un certo punto, ho pensato anche all'ipotesi di andare in Svizzera. A una morte assistita, sì, perché questa è una vita insopportabile e anche le cose più banali diventano una fatica. Si dipende in tutto e per tutto dagli altri. Poi, però, ci ho ripensato: non è una scelta che intendo fare, prioritariamente per i miei figli".

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