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De Rossi andava espulso? Cosa dice il regolamento e l’analogia con Bonucci

Ecco cosa dicono il protocollo Var e il regolamento del gioco del calcio attualmente in vigore in merito alla situazione che ha visto coinvolto il capitano giallorosso in Genoa – Roma. Cosa deciderà adesso il giudice sportivo? Farà ciò che ha fatto con Bonucci?
A cura di Michele Mazzeo
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Durante la 14a giornata di Serie A la Roma si è fermata pareggiando per 1-1 sul campo del Genoa, ma a far discutere più che il “mezzo passo falso” dei giallorossi è sicuramente l’episodio che ha stravolto il match, cioè lo “schiaffo” di Daniele De Rossi a Gianluca Lapadula che non è sfuggito al Var e che è costato l’espulsione del capitano romanista e il rigore, trasformato poi nel gol dell’1-1 dallo stesso attaccante del Grifone. Ma è giusta la decisione presa dall’arbitro Giacomelli che ha deciso il match di Marassi? Andiamo a vedere cosa dice il regolamento a riguardo.

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Il Var doveva intervenire?

Innanzitutto andiamo a vedere se il Var è intervenuto correttamente dato che a segnalare la scorrettezza del numero 16 giallorosso, sfuggita all’arbitro centrale e ai suoi collaboratori in campo, è stato l’assistente al video. Il protocollo Var all’articolo 6 prevede che:

Si potrà ricorrere alla nuova tecnologia soltanto in occasione di quattro specifiche situazioni di gioco, potenzialmente decisive per le sorti di una gara (le c.d. match-changing decisions): per verificare la regolarità di una rete, per assegnare un calcio di rigore, per valutare un’espulsione diretta e per correggere un provvedimento conseguente a uno scambio di persona.

Sembra dunque che in questo caso dunque l’assistente al video abbia riscontrato almeno una (poi saranno due) delle situazioni per le quali a termini di regolamento è consentito l’utilizzo del Var, vale a dire l’assegnazione di un calcio di rigore.

Era calcio di rigore?

Dato che il calcio di rigore si assegna quando un calciatore ha commesso nella propria area di rigore uno dei falli punibili con un calcio di punizione diretto, possiamo prendere a modello quanto dice la regola numero 12 de “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” adottato per la stagione 2017/2018 dall’AIA. È qui infatti che vengono elencati le infrazioni commesse contro un avversario («considerate dall’arbitro frutto di negligenza, imprudenza o vigoria spropositata») al verificarsi delle quali si assegna un calcio di punizione diretto, o se avvenuta nella propria area, un calcio di rigore. Tra queste c’è anche «colpire o tentare di colpire un avversario».

È corretto espellere De Rossi?

Avendo dunque stabilito che non ci sono assolutamente dubbi sul calcio di rigore assegnato al Genoa, andiamo adesso a vedere se è corretta anche la decisione dell’arbitro Giacomelli di sventolare il rosso diretto a Daniele De Rossi in occasione dello “schiaffo” a Gianluca Lapadula in Genoa – Roma. In nostro soccorso (e soprattutto in soccorso dell’arbitro) viene nuovamente la regola numero 12 del regolamento che decreta che «qualsiasi atto di condotta violenta deve essere punito con l’espulsione diretta».

E stabilisce che per condotta violenta si intende: «falli, atti o gesti che arrechino o tendano ad arrecare un danno fisico a chicchessia. Ad esempio: dare o tentare di dare un calcio, un pugno o uno schiaffo». E la stessa regola sottolinea anche che «la condotta violenta può verificarsi sia a gioco fermo sia in svolgimento». Sembra dunque che non ci siano dubbi neanche sulla genuinità della decisione presa da Giacomelli nei confronti di Daniele De Rossi per la scorrettezza nei confronti di Gianluca Lapadula in Genoa – Roma.

Quale sarà l’entità della squalifica?

Adesso si dovrà solo attendere dunque per vedere quale sarà la squalifica che il giudice sportivo deciderà di infliggere al capitano giallorosso, dato che per regolamento anche il rosso diretto obbliga alla squalifica per una gara ma concede discrezionalità agli organi della giustizia sportiva di stabilire la specie e la misura delle sanzioni disciplinari, tenendo conto della natura e della gravità dei fatti commessi e valutate le circostanze aggravanti e attenuanti, nonché l’eventuale recidiva.

Come Bonucci: Genoa, Giacomelli e Var. Stessa sanzione?

Per vedere come potrà comportarsi in questa situazione ricordiamo cosa accaduto nell’ultima occasione simile, cioè quella relativa alla “gomitata” di Leonardo Bonucci ad Aleandro Rosi in Milan – Genoa. In quel caso il giudice sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, decise di infliggere due giornate di squalifica al difensore rossonero per «condotta gravemente antisportiva».  Da evidenziare anche la curiosa coincidenza tra i due episodi: infatti, sia in occasione dell’espulsione di De Rossi che in quella di Bonucci, ad arbitrare la gara c’è Giacomelli, l’avversario è sempre il Genoa e in entrambi i casi è stato necessario l’intervento del Var.

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