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De Laurentiis: “Higuain non è in forma. Sarri? Il rinnovo dipende da me”

All’indomani dell’eliminazione dall’Europa League, il patron azzurro fa il punto sul momento dei suoi.
A cura di Marco Beltrami
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Non è un momento particolarmente fortunato per il Napoli. Dopo la sconfitta con la Juventus e il pareggio interno contro il Milan, gli azzurri sono stati eliminati dall’Europa League. L’1-1 casalingo contro il Villarreal è costato caro alla formazione di Sarri che ora dunque avrà come unico obiettivo lo scudetto. A fare il punto sull’attuale situazione del Napoli ci ha pensato il presidente De Laurentiis che ha comunque elogiato il lavoro del mister al quale non ha nulla da rimproverare: “Non ho nulla da rimproverare a Sarri, non mi pento di nulla. Il Napoli ha fatto un'ottima partita, non si può dire che siamo stati sfortunati”.

Il rinnovo di Sarri e Higuain

E a proposito di Sarri, è tornato d’attualità il discorso relativo al rinnovo del mister che dipende solo dal presidente: “Sarri ha un contratto con 4 opzioni, sta unilateralmente a me entro un determinato mese dell'anno solare rinnovare entro cifre pre-stabilite". In occasione dell’assemblea di Lega, il numero uno del Napoli ha parlato anche di Higuain che sta attraversando un fisiologico momento di appannamento dopo aver segnato con una continuità impressionante: “Higuain deve ritrovare la forma fisica splendente che aveva un mese fa e poi torneranno anche i gol. Ma tutti i nostri 24 giocatori sono validi.

De Laurentiis contesta ancora le coppe

Ancora una volta, all’indomani del flop delle italiane in Europa League De Laurentiis ha colto l’occasione per criticare il sistema chiedendo un rinnovamento e rilanciando l’ipotesi di una nuova lega europea: “Dobbiamo ritrovare il posto nel mondo che il calcio italiano ha sempre avuto. Contesto le coppe europee da una vita. Se le 5 top leghe europee si mettono d'accordo e le loro prime 4 del campionato si fanno un campionato parallelo, si gioca il mercoledì. Ma bisogna che gli imprenditori ci siano veramente e si riesca a fare un accordo di imprese per uscire dal bisticcio Uefa-Fifa-Figc”.

Il calcio italiano come un'impresa

A tal proposito un invito anche all’Italia che deve adeguarsi anche dal punto di vista delle strutture all’Europa: “Questa Lega deve mettersi in testa di essere un'impresa. Perdiamo ancora tempo a come dividerci il denaro piuttosto che organizzare il triennio successivo. Forse non c'è una versione imprenditoriale. In Spagna i diritti esteri si vendono tre volte tanto che in Italia. Qualcosa non funziona, forse andrebbe aperta un'indagine della procura. Dobbiamo usare lo specchio dell'internazionalizzazione per mettere in vetrina i più giovani. Farei stadi da 15 mila posti, dei teatri, di cui 5 mila meritevoli devono essere invitati senza pagare".

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