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David Silva e il dramma del figlio: “Sono morto di paura, ora finalmente va tutto bene”

Il centrocampista del Manchester City David Silva ha parlato per la prima volta del figlio nato prematuro, di sole 25 settimane: “Ho vissuto i mesi più complicati della mia vita. I medici ci davano risposte differenti, non sapevamo cosa sarebbe successo il giorno dopo. Oggi sta bene e lo veglio sempre”.
A cura di Alessio Morra
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Nel lungo e corposo periodo natalizio le squadre di Premier League giocano un numero impressionante di partite, a quasi tutti quei match il Manchester City non ha utilizzato David Silva. Il giocatore è sempre stato un titolarissimo dei ‘Citizens’, ma da un giorno all’altro è scomparso dal radar di Guardiola, che in una conferenza stampa disse che Silva aveva dei problemi personali e per questo era fuori squadra, una ridda di voci partì, il tecnico e il club dichiararono successivamente che il giocatore era fuori e poteva prendersi tutto il tempo che voleva perché il suo bambino era nato prematuro (di 25 settimane).

Ci sono voluti molti mesi per poter dire che era scampato ogni tipo di pericolo per il piccolo Mateo e oggi, a distanza di tanti mesi, il giocatore ha voluto parlare di quel tremendo periodo della sua vita:

Sono morto di paura. Sono stati mesi molto difficili, i mesi più complicati della mia vita. Sono venuto in Spagna a parlare con i medici, davano risposte differenti, io e mia moglie non sapevamo cosa sarebbe successo il giorno dopo. Non puoi concentrarti al 100%, nel tuo lavoro quando hai un problema così. Quando entri nello spogliatoi guardi il telefono cominci a chiederti: ‘Che starà succedendo? Starà migliorando? Che succederà?’.

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Nell’intervista rilasciata al ‘Sun’ il giocatore spagnolo ha detto che coccola tantissimo il suo bambino, lo veglia, e ha riferito che dopo tutta questa vicenda la sua vita è cambiata completamente, le priorità sono altre, non è cambiata naturalmente la voglia di vincere:

Mateo sta bene, voglio guardarlo tutto il tempo. I dottori stanno facendo varie prove però incrocio le dita perché tutto vada bene. Sono molto felice e sarò pronto al 100% per la nuova stagione. Quello che è successo ha cambiato la mia forma di pensare alla vita. Ora le mie priorità sono cambiate. Però, quello che non è cambiato è la mia maniera di vedere il calcio.

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